CATANZARO/ Si avvicina l’ora delle prime, delicate decisioni politiche per il neo sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, espressione del centrosinistra allargato a liste civiche. Sono giorni particolarmente intensi, per il primo cittadino eletto dopo il trionfo al ballottaggio contro il competitor Valerio Donato, sul piano sia amministrativo sia politico. Sotto il primo aspetto Fiorita ha già aperto ufficialmente alcuni dei dossier sui quali si era particolarmente concentrato in campagna elettorale additandoli come le problematiche prioritarie da affrontare: una pulizia straordinaria della città, l’emergenza idrica e il depuratore nel quartiere Lido, causa di disservizi e di disagi per la popolazione. Parallelamente a questo percorso, Fiorita ha già intavolato le prime trattative per sciogliere i nodi politici determinati dal voto di Catanzaro, che ha consegnato un quadro assolutamente inedito per il capoluogo calabrese: Fiorita è infatti diventato sindaco ma in Consiglio comunale la maggioranza è andata alla coalizione avversaria, le cui liste al primo turno hanno complessivamente superato il 53%. Intanto, il neo sindaco sta già lavorando alla composizione della Giunta comunale, che secondo fonti accreditate potrebbe vedere la luce entro la fine di questa settimana. Secondo quanto appreso dall’AGI, l’esecutivo sarà un mix tra politici e tecnici, e dovrebbe dare spazio soprattutto a componenti esterni, cioè non eletti. Due assessori sono già di fatto in carica, annunciati da Fiorita prima del ballottaggio: la dirigente di polizia Marinella Giordano, che si occuperà di sicurezza, e il medico e dirigente sanitario Venturino Lazzaro, che avrà la delega delle politiche sociali. Le altre caselle di Giunta invece sarebbero ancora da definire. Fiorita, che per il ruolo di vicesindaco punterebbe su una donna, sta riflettendo con le forze che hanno composto la sua coalizione, le sue aree civiche, il Pd e il Movimento 5 Stelle. Secondo le prime indiscrezioni, la “parte del leone” nell’esecutivo dovrebbe farla l’area di diretta espressione dello stesso Fiorita, “Cambiavento”, che del resto sul piano elettorale ha rappresentato quasi il 70% dei consensi ottenuti dall’intera coalizione al primo turno. Il Pd ambisce ad avere due postazioni in Giunta, tra cui quella di vicesindaco, che potrebbe essere la presidente regionale del partito Giusi Iemma, eletta in Consiglio comunale, così come una rappresentanza viene invocata dal M5S e dal Psi, ma non è detto che questo schema sarà rispettato. Da qui varie fibrillazioni nella coalizione di centrosinistra, non tutte e non solo fisiologiche.
Anche perché Fiorita potrebbe dover tenere conto dell’apporto che al secondo turno ha ricevuto dall’area del candidato sindaco Antonello Talerico, che ha eletto quattro consiglieri comunali il cui sostegno in aula sarà importante per Fiorita, visto che il primo cittadino non ha la maggioranza consiliare. E proprio quest’ultimo aspetto è, in realtà, la vera incognita di questo inizio di consiliatura. La cosiddetta’”anatra zoppa” è un dato di fatto, perché Fiorita al momento può contare sull’appoggio sicuro dei suoi 10 consiglieri e quello, comunque prevedibile, dei quattro di Talerico, anche se gli analisti politici sostengono che alla fine lo start dell’era Fiorita non subirà alcuno stop, ma per evitare di restare subito impantanato nella sua azione Fiorita ha iniziato a dialogare con la coalizione di Donato, nella quale del resto ci sono componenti di centrosinistra che con Fiorita potrebbero essere omogenee e dalla quale sono comunque arrivati anche segnali non belligeranti. La “cartina di tornasole” sarà l’elezione del presidente del Consiglio comunale: la coalizione di Fiorita non ha i numeri per eleggerlo, numeri che invece ha sulla carta la coalizione di Donato, ma quest’ultimo schieramento è a sua volta diviso al proprio interno, come del resto ha plasticamente dimostrato il tracollo di Donato al ballottaggio. Sul tavolo allora due scenari: un presidente del Consiglio comunale espressione della coalizione di Fiorita, opzione che però presuppone un accordo complessivo tra i due schieramenti, o un presidente del Consiglio comunale espressione della coalizione di Donato, opzione che comunque deve tenere conto del gradimento del sindaco. Insomma, è oggettivamente un “gioco a incastri” quello che vedrà impegnati Fiorita e la politica catanzarese in questi giorni. Il tempo ancora c’è ma le lancette corrono. Tra oggi e domani saranno proclamati gli eletti al Consiglio comunale, quindi entro 10 giorni ci sarà la prima seduta, e sarà questo appuntamento il “banco di prova” per capire come si snoderà il futuro del Comune di Catanzaro a guida Fiorita.