Don Mattia Bernasconi, sacerdote della parrocchia di San Luigi Gonzaga di Milano, risulta iscritto nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Crotone che ha aperto, di propria iniziativa, un fascicolo sulla messa celebrata domenica scorsa in mezzo al mare in località Alfieri su un materassino gonfiabile usato come altare. Al rito religioso, celebrato in costume da bagno, hanno assistito tanti ragazzi che avevano partecipato al campo di volontariato di Libera sulla legalità. Durante la messa don Mattia ha anche evidenziato la lezione imparata in Calabria sulla lotta alla criminalità chiedendo ai ragazzi della sua parrocchia e ai bagnanti presenti che hanno assistito alla insolita funzione, di mostrare l’impegno a favore della legalità. E mentre la curia di Crotone ha ripreso il parroco chiedendo maggiore attenzione anche alla forma delle celebrazioni, alla Procura della Repubblica di Crotone la vicenda non è piaciuta ed il procuratore Giuseppe Capoccia ha deciso di aprire un fascicolo di reato ritenendo che dall’esame degli articoli e delle foto apparsi soprattutto sui social emergerebbe un comportamento che arreca offesa alla religione cattolica. “Vi scrivo poche ma sentite righe per chiedere scusa per la celebrazione di domenica 24 mattina nelle acque del mare di Capo Colonna”. Lo scrive in una lettera pubblicata sul sito della parrocchia di San Luigi di Gonzaga di Milano, don Mattia Bernasconi, vicario della pastorale per i giovani, indagato dalla Procura di Crotone con l’ipotesi di reato di ‘offesa a una confessione religiosa’. “Non era assolutamente mia intenzione banalizzare l’Eucarestia né utilizzarla per altri messaggi di qualunque tipo”, aggiunge don Bernasconi. “Si trattava semplicemente della Messa a conclusione di una settimana di lavoro con i ragazzi che hanno partecipato al Campo e il contesto del gruppo (ragazzi che per una settimana hanno celebrato e lavorato con me) mi è sembrato sufficientemente preparato per custodire la sacralità del Sacramento anche nella semplicità e nella povertà dei mezzi”, ha proseguito don Mattia Bernasconi nella lettera pubblicata sul sito della parrocchia San Luigi Gonzaga di Milano e indirizzata all’Arcivescovo, ai Vicari episcopali, “ai miei confratelli e a tutti i fratelli e sorelle nella Fede”. “Ma i simboli sono forti, è vero -ha aggiunto- e parlano, a volte anche in maniera diversa da come vorremmo. É stato ingenuo da parte mia non dare loro il giusto peso. Vi assicuro che non sono mancate l’attenzione e la custodia alla Parola e all’Eucarestia, ma fuori contesto la forma è più eloquente della sostanza e un momento di preghiera vissuto con intensità e significato dai ragazzi lì presenti ha urtato la Fede di molti: ne sono profondamente amareggiato”. “Chiedo umilmente scusa dal profondo del cuore anche per la confusione generata dalla diffusione mediatica della notizia e delle immagini – ha concluso -: non era assolutamente mia intenzione che avesse tale risalto”.