Lavori ancora in corso tra Renzi e Calenda: il primo ha aperto da tempo a quella che ritiene “una opprtunità straordinaria”, ovvero la costituzione di un Terzo polo che -secondo i sondaggi- potrebbe arrivare al 10% e superarlo; il secondo è possibilista ma continua a sposare la tesi dell’esenzione delle firme dovuta -questa la sua motivazione- “al fatto che sono europarlamentare, ho fatto fare anche dei pareri Pro veritate, siamo stati molto cauti su questo”. “L’ordinamento italiano vigente non ha ancora inserito le opinioni di Calenda tra le fonti del diritto. Le leggi sono leggi. E le fa il Parlamento. Non Calenda con delle esternazioni”, l’avvertimento del dem Parrini. La partita tra Calenda e Renzi resta dunque in stand by ma le due parti comunque stanno dialogando. “C’è una discussione con Italia Viva che dev’essere chiara, stiamo integrando due corpi. L’accordo non c’è ancora”, ha ribadito Calenda. Ed ancora: “Io spero che nasca” un Terzo Polo, “ci sono tutte le premesse e tuttavia è un incontro tra due forze politiche molto diverse. Le vicinanze programmatiche ci sono quasi tutte”. Nel simbolo -qualora l’accordo venisse trovato- comparirebbe, dice una fonte di Iv, il nome di Calenda, con l’eventuale divisione dei collegi da decidere tra le due parti. Acque agitate anche nell’area Cinquestelle. “Non ritengo ci siano le condizioni per una mia candidatura alle prossime elezioni politiche”. Ad annunciarlo su Facebook è stato Alessandro Di Battista. In un video girato nell’abitacolo dell’auto Di Battista riconosce a Beppe Grillo di avere “rimesso una valanga di soldi con il Movimento 5 stelle”, ma Di Battista dipinge Beppe Grillo, lo ripete più volte nel suo video, come “un padre padrone” ripetendo che “io non sto sotto Beppe Grillo”. Quel “padre padrone”, dice allora Di Battista, “deve fare un passo di lato” perchè “politicamente, io di Grillo non mi fido”.