“Gli italiani hanno consegnato un’ampia vittoria al centrodestra e bocciato amaramente le sedicenti forze progressiste. Adesso l’imperativo categorico è formare un Governo stabile e in grado di affrontare da subito tutte le emergenze del Paese”. lo dice il coordinatore regionale di Forza Italia, Giuseppe Mangialavori. “Forza Italia -continua- ha dimostrato di essere ancora una forza centrale nel panorama politico nazionale. Il suo risultato, in Calabria, è stato a dir poco straordinario: il 16% è la percentuale più alta in Italia, il doppio della media nazionale. La Calabria si conferma come la regione più azzurra del Paese e, da coordinatore regionale, non posso non esserne orgoglioso. Ringrazio gli elettori calabresi che hanno premiato la nostra proposta politica. Ringrazio il presidente Silvio Berlusconi, per l’apporto che, ancora una volta, ha saputo dare a questa campagna elettorale. E ringrazio il governatore Roberto Occhiuto, la cui leadership ha contribuito in modo decisivo al nostro successo. Avere governi di centrodestra a Roma e a Catanzaro -conclude- non potrà che avere effetti benefici per la Calabria. Sono sicuro che, da oggi, sia iniziata una nuova storia per la nostra regione e per il Paese”. «Il centrodestra stravince anche in Calabria e conferma il buon governo della Regione Calabria e del presidente Occhiuto. Abbiamo vinto 6 collegi sui 7 disponibili tra Camera e Senato e mandiamo a Roma persone competenti, capaci, attente ai territori». È quanto dichiara il Presidente del Gruppo UDC in Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, commentando l’esito delle urne delle Politiche 2022. «È stata una campagna elettorale davvero anomala -aggiunge Graziano- entrata nel vivo nel cuore dell’estate e nel pieno di una crisi economica e sociale senza precedenti. Ecco, è da qui che dobbiamo ripartire per restituire dignità ai cittadini calabresi cercando di eliminare un po’ alla volta quell’equazione che ha preso piede negli ultimi anni e per la quale lo Stato significa solo Assistenza. Lo Stato deve tornare a erogare Servizi e stare vicino alle persone che rimangono indietro. La Calabria a guida Centrodestra -precisa Graziano- questo lo sta facendo da oltre un anno e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Non più una regione con il cappello in mano ma una terra capace di fare proposte ed essere anche apripista per il Paese. Ecco, oggi è un giorno di grande fiducia, di forte speranza per un futuro che deve essere sicuramente migliore del passato. Forza così e auguri agli amici del centro destra -conclude- che da adesso e per i prossimi 5 anni rappresenteranno la Calabria in Parlamento e al Governo dell’Italia». Per Davide Tavernise, capogruppo del M5S in Consiglio regionale, “c’è un dato politico chiaro in Calabria: il M5S è la prima forza politica della regione. I seggi all’uninominale contesi nella provincia di Cosenza e di Crotone dimostrano, altresì, che c’è stato un dato aggiuntivo: c’è stata una partita dentro la partita. E’ stata certamente quella giocata dai candidati Saladino, Orrico e Baldino, ma i risultati raggiunti nell’area ionica in alcune realtà, come per esempio Crosia, Cariati, Acri, Crotone dove il M5S supera addirittura le altre forze politiche in coalizione, sono la testimonianza che parte del successo è da ricondursi anche al lavoro fatto finora in regione. Un lavoro quotidiano -sottolinea- che ha restituito credibilità al Movimento, centrato sulle priorità dei territori, specie di quelli privati di servizi pubblici essenziali, fatto di interlocuzione con i sindaci del territorio e con associazioni interessate. Un lavoro che deve continuare ora -dice- nel solco di quanto fatto finno ad oggi, ed arrivare con più forza sui territori del sud della Calabria che hanno premiato meno. Perché il risultato nella nostra regione deve restituirci uno sguardo fiducioso sul futuro del Movimento ma sempre con un occhio critico affinché il dato proveniente da Reggio Calabria o dal Vibonese si uniformi al successo dell’area ionica”. L’ex consigliere regionale del Gruppo “La Sinistra”, ed attuale dirigente del Partito Democratico, Giovanni Nucera, conferma il deludente dato del suo partito. “Si poteva evitare? -si chiede Nucera- A caldo la risposta che mi viene è sì. Sì poteva evitare. Sarebbe bastato che il segretario Letta avesse ascoltato la base del Partito che chiedeva l’accordo con il Movimento 5 Stelle. La matematica non è opinione, – argomenta Nucera – quell’accordo anche solo tecnico, avrebbe portato la coalizione così costituita a vincere un numero sufficiente di Collegi, tale da evitare l’odierna maggioranza schiacciante della destra. Avrebbero forse vinto lo stesso –aggiunge l’esponente Pd- ma avremmo dimostrato capacità di coesione e responsabilità, di fronte ad una destra pericolosa. e li avremmo ridimensionati nel numero. La responsabilità di questa scelta -sostiene- cioè di non fare l’accordo con chi aveva condiviso con noi un percorso politico, non è solo nei riguardi del PD, che scende ai minimi storici, ma soprattutto nei confronti dell‘Italia che si troverà oggi ad essere governata da una destra che toglierà il reddito minimo, farà la flat tax, con quello che ne conseguirà per i ceti più deboli e cambierà la Costituzione. I padri costituenti si rivolteranno dalle loro tombe. Una responsabilità storica! Ma non dobbiamo abbatterci -conclude Giovanni Nucera- adesso i veri democratici devono ritornare a fare politica, scendere nelle piazze e nelle strade e, i partiti, il PD in testa, devono capire che non si possono gestire i territori e la politica da Roma. Questo metodo ha prodotto l’allontanamento dalla politica della gente, che non crede più nella sua forza rinnovatrice, perché le decisioni vengono prese ‘dai poteri forti e dalle guerre tribali’, come ribadito dal nostro segretario regionale. Torniamo a contare per salvare l’Italia”.