“Quali iniziative intende assumere la Regione Calabria per bloccare i rincari improvvisi e sconsiderati dei biglietti dei treni regionali, anche verificando il rispetto del contratto di servizio stipulato con Trenitalia?”. Intervengono così, con un’interrogazione depositata nella giornata di oggi al Consiglio regionale della Calabria, sull’allarme lanciato dal comitato dei pendolari, pronto a sit-in di protesta nelle stazioni, il capogruppo in regione per il M5S Davide Tavernise e il capogruppo per il m5s in commissione affari costituzionali alla Camera Vittoria Baldino.
“Per i servizi di trasporto pubblico ferroviario sulla rete nazionale, di interesse regionale e locale della Calabria, la Regione – proseguono i due pentastellati – ha stipulato un contratto di servizio con Trenitalia per gli anni 2018- 2032. In tale contratto, stipulato nello specifico tra ARTCal, Autorità Regionale dei Trasporti della Regione Calabria, e Trenitalia S.p.A. sono previsti incrementi tariffari annuali precisi. Nello specifico, per l’anno 2022 è previsto un incremento del 6,5%, come indicato nel documento in allegato al contratto di servizio, che è parte integrante dello stesso e può essere modificato solo previa sottoscrizione di uno specifico accordo fra ARTCal e Trenitalia. Di più – aggiungono Tavernise e Baldino – all’articolo 11 del contratto di servizio è specificato che le variazioni dell’offerta commerciale devono essere precedute da un’adeguata informazione alla clientela, che è compito di Trenitalia assicurare. Viceversa sul sito di Trenitalia, a partire del mese di ottobre 2022, le tariffe degli abbonamenti, per quanto riguarda le tratte regionali, risultano incrementate dal 30% fino al 60%, e nessuna informazione su tale aumento è stata comunicata ai pendolari calabresi che giornalmente viaggiano sulle tratte regionali”. “Occorre intervenire urgentemente senza alcuna esitazione. La scelta di Trenitalia di aumentare il costo dei treni regionali fino al 60 % in più va assolutamente in controtendenza rispetto agli aiuti che i cittadini attendono”, dice dal canto suo il capogruppo dem in Consiglio regionale, Mimmo Bevacqua, a richiedere “con urgenza” un intervento diretto del Governatore Roberto Occhiuto. “L’amara sorpresa per i pendolari calabresi – dichiara – non deve e non può essere sottaciuta da chi guida la nostra Regione. Dal mese di ottobre sono previsti aumenti indiscriminati per il biglietto dei treni regionali con aumenti che vanno dal 30% fino alle 60% per gli abbonamenti regionali”, scrive Bevacqua che parla di “aumento indiscriminato” ed “inammissibile. Soprattutto se si considerano i bonus trasporti dei mesi scorsi e la qualità “dei servizi che manca. Tutto ciò avviene solo in Calabria”. Per il capogruppo del Pd, “Agli aumenti non corrisponde un servizio di qualità: treni sovraffolati e vecchi oltre continui ritardi con notevoli disagi per i viaggiatori. La Regione – conclude – intervenga tempestivamente, considerate le difficoltà delle famiglie in questo momento di grave crisi economica. Per i pendolari, per i cittadini, per i calabresi”.