CATANZARO. “Sinceramente non capiamo come mai Dalila Nesci abbia un atteggiamento così ostile verso Catanzaro e verso tutte le istituzioni che si trovano nella città Capoluogo di Regione”. E’ quanto dichiara il gruppo comunale “Catanzaro con Sergio Abramo”. “Non è certo vittimismo – prosegue il gruppo – , ma una constatazione di fatto. Basterebbe andare a spulciare sul sito dell’onorevole penta stellato per verificare i continui attacchi all’Università Magna Graecia, all’azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio e finanche al Sant’Anna Hospital. Interrogazioni parlamentari, denunce e una sfilza di comunicati stampa contro ogni cosa di provenienza “catanzarese”. Ma la cosa ancora più grave è che la Nesci si trovi spalleggiata dall’On.le Paolo Parentela e dal Meetup di Catanzaro. Gli ignavi catanzaresi, invece di difendere la propria città, tengono il moccolo alla Nesci. Un personaggio venuto fuori dal cilindro dell’ex comico Beppe Grillo, capace di essere eletta in Parlamento con 74 voti. In poche parole la Nesci, in una Nazione “normale”, non avrebbe fatto nemmeno l’amministratore di un pianerottolo mentre oggi si trova a rappresentare (e per lo più male) i cittadini calabresi tra gli scranni del Parlamento italiano. Al di là delle considerazioni sullo stato in cui versa la politica nazionale, occorre ribadire alla Nesci che non basta essere “alternativi” e fregiarsi di far parte del movimento cinque stelle per essere riconosciuti come custodi della verità assoluta. Anche perchè la Nesci, prima di parlare e di trattare determinati argomenti dovrebbe avere l’onestà intellettuale di informarsi e di non sparare discorsi a vanvera solo per partito preso. D’altronde ricordiamo che la stessa è stata già denunciata per diffamazione da alcuni sindacati di Polizia e non sappiamo se abbia deciso di avvalersi delle tutele parlamentari o, al contrario, abbia deciso di affrontare il processo da semplice cittadina italiana. Proprio lei che si etichetta come una “cittadina in Parlamento”. Solitamente il cittadino pensa al bene comune e non solamente al proprio. Non vorremmo che l’acredine che la Nesci ha per Catanzaro sia derivata dal fatto che il fratello era stato candidato al consiglio regionale della Calabria, ma il clamore mediatico, il paventato rischio espulsione dal movimento cinque stelle e la candidatura del catanzarese Nuccio Cantelmi hanno in qualche modo scompigliato i giochi in casa Nesci. Di fatto, da quel momento in poi Dalila Nesci ha iniziato una crociata contro Catanzaro. A pensar male si fa peccato ma quasi sempre si indovina. La Nesci farebbe bene a pensare a potenziare l’HUB sanitario regionale di Catanzaro e non a “frastagliare” secondo le vecchie logiche politiche che la stessa dice di combattere. Se la Nesci avesse una certa onestà intellettuale si batterebbe affinchè in Calabria, e precisamente a Catanzaro, ci sia un centro di Eccellenza di Cardiochirurgia. Le sue richieste di verifica, invece, vanno in direzione contraria, ossia quella di affossare la sanità Catanzarese a favore di quella Reggina. Dalla serie “si sveste un Santo per vestirne un altro”. Invece di ululare alla luna – conclude il gruppo – e scandalizzarsi per i fondi spesi per la sanità catanzarese la Nesci si preoccupi del buco nero che è stato il decreto Reggio. O, meglio ancora, se la Nesci vuole veramente combattere gli sprechi in Calabria inizi a chiedere che tutti gli uffici di valenza regionale, il consiglio Regionale e le strutture della Regione Calabria vengano ubicate nella Cittadella Regionale di Catanzaro. Solo con atti concreti e seri, come questi, si potrebbe rivalutare la figura controversa dell’onorevole Nesci.