CATANZARO. Sono stati rinviati a giudizio tutti i protagonisti degli scontri avvenuti tra militanti di destra e della sinistra antagonista davanti al centro sociale “La Riscossa” di Catanzaro la notte del 30 ottobre 2010. Lo ha deciso il gup Domenico Commodaro al termine dell’udienza preliminare che ha confermato anche l’accusa di tentato omicidio per la quale nella precedente udienza il pubblico ministero Alessandro Prontera aveva chiesto il proscioglimento di tutti gli imputati. Per Ruben Munizza, 32 anni, Fabio Saliceti, 35, e Stefano Mancuso, 30, tutti di Catanzaro, Giuseppe Rossi, 38, di Reggio Calabria, Dario De Liberto, 37, di Messina, Vincenzo Marino, 36, Carmelo La Face, 37, Salvatore Mazza, 34, Carlo Maria Cassala, 31, tutti di Catanzaro il processo inizierà l’11 dicembre prossimo. Oltre che dell’accusa di tentato omicidio, devono rispondere, a vario titolo, di rissa aggravata e lesioni personali. Un decimo indagato, Valerio Bagnato, ha chiesto e ottenuto di essere giudicato col rito abbreviato. Secondo quanto ricostruito dalla Procura, intorno alle ore 21 un gruppetto di giovani dell’estrema destra lanciarono un mattone contro una finestra del centro sociale “Riscossa”, rompendola. In quel momento nella sede del collettivo si stava tenendo la presentazione di una rivista di controinformazione denominata “La Tempesta” con la partecipazione di alcune persone provenienti da fuori provincia. Immediata fu la reazione dei giovani del collettivo che usciti fuori si scontrarono con i neofascisti. Quindi, alcune ore dopo (intorno alle 23), secondo l’accusa, il gruppo di militanti di estrema destra avrebbe organizzato “una vera e propria spedizione punitiva nei confronti dei giovani del collettivo Riscossa”, culminata con l’accoltellamento, al torace e ai polmoni, di un giovane membro del centro sociale.