Il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, e i tre principali candidati alla carica di sindaco nelle ultime elezioni comunali, Wanda Ferro, oggi sottosegretario all’Interno, Valerio Donato e Antonello Talerico, “espressione della quasi totalità del corpo elettorale e dunque -si legge in una nota del Comune- pienamente titolati politicamente a difendere gli interessi del Capoluogo, esprimono la loro netta contrarietà all’istituzione di una nuova Facoltà di medicina in Calabria che risulterebbe un’inutile duplicazione di quella esistente all’Università Magna Graecia. La decisione adottata dal Coruc, con la discutibile astensione del Rettore dell’Umg De Sarro, viola apertamente la logica di sistema e di non concorrenzialità tra gli Atenei e risulta palesemente in contrasto con le politiche di sostenibilità dei nuovi percorsi accademici. L’indicazione del Coruc -secondo il sindaco e gli altri esponenti politici- appare debole, discutibile sul piano giuridico e non supportata da una rigorosa analisi dell’offerta universitaria in Calabria. La sola motivazione dell’esigenza di allargare la platea degli studenti in medicina in una Regione che ha bisogno di medici risulta pretestuosa, poiché sarebbe bastato un reale investimento sulla Facoltà di medicina dell’UMG per sanare questo vulnus: da un lato, con l’ampliamento del numero chiuso di immatricolazioni; dall’altro, con un potenziamento degli spazi e delle risorse umane e tecnologiche del Policlinico Mater Domini e della nascitura Azienda Universitario-Ospedaliera “Dulbecco””. Per Fiorita e gli altri politici, “appare paradossale che la Regione decida l’istituzione della nuova Azienda Universitario-Ospedaliera, e nel contempo non ne tuteli le prospettive. Si è scelta la strada di una difficile e costosissima istituzione di una nuova Facoltà in un Ateneo che non può contare nemmeno su un proprio Policlinico e che dovrebbe utilizzare gli spazi di un ospedale pubblico, l’Annunziata, che versa già in gravi condizioni logistiche ed operative. La sinergia tra Umg e Unical, da più parti sbandierata in queste ore per giustificare un’operazione discutibile, poteva essere assicurata dal solo corso interateneo in Medicina e Tecnologie Digitali, senza per questo compromettere l’equilibrio del sistema universitario calabrese. Ma evidentemente -si fa rilevare- questo non bastava e l’accordo interateneo è stato utilizzato solo per aprire la strada alla duplicazione. La decisione del Coruc e gli atti che ne deriveranno saranno contrastati con fermezza nelle sedi competenti, non solo sulla base delle buone ragioni della Città di Catanzaro, ma anche e soprattutto della debolezza e della frammentarietà della proposta. Se prevarrà il buon senso, si dovrà tornare a bocce ferme a discutere dell’intero sistema universitario calabrese, assegnando ad ogni Ateneo una specifica vocazione oppure -in alternativa- un equivalente contrappeso ad ogni nuova istituzione di corsi di laurea. Dunque o si investe sull’unica e titolata Facoltà di Medicina esistente in Calabria, con un ampliamento del numero chiuso e con il potenziamento del Policlinico Mater Domini e dell’Azienda “Dulbecco”, oppure non si ritengano più dei tabù le possibili duplicazioni di Facoltà identitarie dell’Unical come Ingegneria e Lettere. Non esistono altre strade. Si confida -si legge infine- sull’opera di mediazione che potrà svolgere il Presidente della Regione, on. Occhiuto, in virtù del suo ruolo istituzionale super partes e rappresentativo di tutti i territori calabresi”.
Il presidente nazionale dei Socialisti Democratici, Guerriero: “Ora l’Umg rivendichi Informatica e Lettere”
“La capacità della provincia di Cosenza di fare rete e far convergere politica, università, professioni e lobby sul progetto di attivare medicina anche presso la Unical fa il paio con la debolezza politica ed economica della provincia di Catanzaro. A seguito della triste, quanto per tutti dannosa, tripartizione della nostra provincia, Catanzaro ha visto ridurre la sua forza politica e quindi la sua capacità di incidere sui processi decisionali che la riguardavano”. E’ quanto dichiara, in una nota, Fabio Guerriero, presidente nazionale dei Socialisti Democratici. “Gli uffici regionali, le tante amministrazioni e gli enti che gravitano nell’asse Catanzaro-Lamezia – continua – sono da decenni guidate da capaci amministratori provenienti, spesso, da altre province, con il mandato politico di accrescere le opportunità per chi li ha indicati, a discapito del territorio in cui operano. Ritengo sia sbagliato ricercare il nemico all’esterno, se è vero come è vero che nessuna iniziativa è stata promossa dalla Umg, dall’amministrazione della città e dai deputati e consiglieri regionali catanzaresi a difesa dell’ateneo”. Con questa scelta “irrazionale”, sostiene Guerriero, “si mette fine al progetto ambizioso e di valorizzazione della intera Calabria messa in campo dal compianto prof. Venuta, che, senza calcoli politici o di opportunità personale, aveva proiettato la facoltà di medicina di Catanzaro verso una dimensione di eccellenza che guardava a tutto il Mezzogiorno. Il funerale che celebriamo oggi è frutto, a mio avviso, di un ‘omicidio’ su commissione. Chi sono i committenti mi sembra fin troppo evidente, mentre bisogna far luce su chi sono gli esecutori e le loro ragioni. Un sistema politico ed universitario scardinato in un sol colpo non è una casualità. Oggi qualcuno ha preferito difendere la propria piccola bottega locale (ospedali obsoleti, rendite locali insignificanti, posti di governo regionale) in cambio di una non-interferenza in questo processo di spoliazione. Politicanti, non politici, mercenari e non rappresentanti del territorio: questo è il livello della nostra rappresentanza -dice Guerriero- in consiglio regionale e in seno agli enti, dobbiamo prenderne atto. Cosa si può fare oggi? Poco, ma qualcosa va fatto. Se si dà per assodato che le regole del gioco sono cambiate (nessun specialismo duplicato in regione era la regola) è il caso che UMG rivendichi l’attivazione dei corsi di Informatica e di Lettere. Non come ripicca verso la capacità di far rete dei cosentini, ma solo al fine di consentire ai tantissimi studenti della città e della provincia di Catanzaro, che si diplomano nell’eccellente istituto tecnico industriale, nei licei classico e scientifico ed in altri istituti superiori, di poter frequentare l’università senza gravare su una già fragilissima economia familiare locale. Mettano in campo l’amore per la gente che rappresentano (è questo anche un obbligo morale degli eletti e dei nominati) e così facendo sgombereranno il campo da retropensieri che sempre più forti fanno breccia, “ascoltando” il silenzio di chi oggi dovrebbe, invece, urlare le proprie ragioni. Ma per urlare – conclude – bisogna aver voce ed idee ma soprattutto essere liberi di poterlo fare”.