LAMEZIA TERME/ L’autonomia differenziata “è un disegno eversivo” e “una prova muscolare del Nord”. Lo ha detto l’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris, leader di Unione Popolare, nel corso di una conferenza stampa a Lamezia Terme convocata per ribadire il no del suo movimento al disegno di autonomia differenziata: all’incontro con i giornalisti hanno partecipato anche i due consiglieri regionali eletti nel 2021 in Calabria con DeMa, Ferdinando Laghi e Antonio Lo Schiavo (quest’ultimo oggi iscritto al gruppo misto).
“Il segnale che arriva dalla Calabria, con i consiglieri regionali, il nostro movimento, da Napoli e da tutto il Sud – ha osservato de Magistris – è che questa autonomia aumenta le discriminazioni e le diseguaglianze territoriali ed economiche e spacca il Paese su temi fondamentali come scuola e sanità, consolida il fatto che chi ha di più ha ancora di più e chi meno ha ancora meno. Non hanno fatto i Lep, non è previsto il fondo perequativo: è un disegno eversivo, non ha nulla a che vedere nemmeno con la pessima riforma del Titolo V che fece il centrosinistra. Quindi – ha aggiunto l’ex sindaco di Napoli – il Sud lancia un messaggio forte: no a ogni forma di rivendicazione sterile Sud-Nord, ma basta con un paese disunito”.
De Magistris, che alle Regionali 2021 in Calabria si è candidato alla presidenza, ha poi aggiunto: “Occhiuto dicesse in modo chiaro se lui è con gli apparati di potere che hanno lo sguardo verso Nord, i potentati o è con il popolo meridionale ed è davvero per le autonomie, perché chi è davvero per le autonomie vuole l’autonomia dei territori, dei popoli, dei sindaci, l’autodeterminazione. Qui invece – ha sostenuto de Magistris – vogliono dare tantissimo potere ai vertici delle Regioni, quindi burocrazia, centri di potere, e sappiamo per esperienza che in Calabria come altrove gira un fiume di denaro pubblico nel quale è anche più facile la penetrazione del sistema criminale”.
“Io sono convintamente autonomista, ma la vera autonomia è quella dei sindaci, spesso lasciati con il cerino in mano, senza soldi, e dei territori” ha detto ancora de Magistris. “La democrazia – ha proseguito de Magistris – si costruisce lì, nelle aree urbane, nei piccoli Comuni: questa invece è un’operazione di potere del Nord. E anche l’opposizione dica parole chiare, perché la modifica del Titolo V l’ha fatta il centrosinistra. Bonaccini, che potrebbe diventare a breve il segretario del Pd, è per l’autonomia differenziata. Adesso chiaramente alcuni di loro fanno vedere che sono contro Calderoli ma mi sembra un asse forte, quindi dicano con chiarezza da che parte stanno”.
A sua volta, Ferdinando Laghi, capogruppo di DeMa alla Regione, ha evidenziato: “La nostra è una posizione di chiusura assoluta all’autonomia differenziata, perché non solo lede i diritti dei cittadini ma crea anche fratture insanabili nell’unità del Paese. Non convince che i Lep siano agganciati come un grimaldello all’autonomia. I Lep sono obblighi costituzionali, mentre l’autonomia differenziata è una una possibilità che noi vogliamo non si concretizzi. Da un punto di vista della sanità poi – ha proseguito Laghi – è del tutto evidente che l’autonomia differenziata aumenterebbe enormemente il divario tra Nord e le regioni del Sud come la Calabria”.
Per Lo Schiavo, infine, l’autonomia differenziata è “la madre di tutte le battaglie politiche perché non è una opportunità ma serve solo a cristallizzare le differenze tra Regioni e a rompere il patto di unità nazionale. Noi non ce la possiamo fare da soli, abbiamo bisogno della solidarietà nazionale dello Stato. Su alcune funzioni essenziali – scuola, istruzione, energia – abbiamo bisogno della presenza dello Stato perché non possiamo competere con Regioni più forti. Prima di parlare di autonomia differenziata dobbiamo parlare di Lep, ma anche dei diritti costituzionali ancora negati in questa terra”.