“Appare oggi quanto mai necessario e utile il passaggio di deroga al dibattito pubblico votato all’unanimità dal Consiglio comunale di Corigliano-Rossano sulle modifiche al tracciato della Statale 106. Quasi un miliardo sarà il costo del tracciato della Sibari Rossano, che ora è atteso a nuovi appuntamenti prima dell’inizio dei lavori previsti nel 2025 e da concludersi entro il 2030”. E’ quanto afferma, in una nota, il capogruppo del M5s alla Regione Davide Tavernise. “Una svolta importante – aggiunge Tavernise – che segna il passaggio definitivo, voluto e seguito passo dopo passo dall’ex sottosegretario M5S Giancarlo Cancelleri e dalla deputazione pentastellata, da un percorso impattante sull’ambiente ed economicamente insostenibile come l’ex megalotto 8 al nuovo tracciato che segue il corridoio ferroviario e rende la nuova statale 106 moderna e sicura. Un passaggio quello della deroga al dibattito pubblico per certi versi obbligato dai tempi stretti per accedere alle risorse economiche, entro il 30 aprile, infatti, con decreto il ministro dovrà individuare le tratte da finanziare, ma anche dall’urgenza di realizzare questa fondamentale opera viaria che da troppo tempo attende di vedere la luce. Lo sviluppo del territorio dello Jonio cosentino, da Sibari fino a Crosia, è legato indissolubilmente a questa struttura viaria e la sua realizzazione in tempi certi è un atto dovuto alle centinaia di persone vittime della strada”. “Oggi, finalmente – sostiene il capogruppo pentastellato alla Regione – si apporta una semplificazione ad un iter complesso e spero che arrivi un segnale forte anche a Roma, perché capiscano una volta per tutte quali sono le vere priorità legate alla mobilità dei cittadini calabresi e si possano prendere in considerazione queste priorità, senza relegarle a opere di secondaria importanza, come sta avvenendo in queste ore. Se alla politica locale, infatti, il compito di assicurare la collaborazione amministrativa per migliorare e concretizzare un’opera alla politica nazionale ora il compito di rimpinguare le risorse economiche che risultano insufficienti per realizzare l’opera fino a Catanzaro”.