“Il Piano di attuazione dei fondi comunitari calabrese è un piano che prevede, dal punto di vista finanziario, tre pilastri fondamentali – l’Europa per il 78,93%, lo Stato centrale per il 13,18% e la Regione per il 7,89% – ed è rivolto agli enti pubblici, alle imprese e alla collettività. Ha una dotazione totale 2,2 miliardi di euro, di cui la quota comunitaria è di 1,8 miliardi rispetto al quale, per conseguire il target previsto al 31 dicembre 23, dovrà essere sostenuta una ulteriore spesa per 538 milioni di euro che, in virtù degli attuali tassi di co-finanziamento, corrisponde ad una spesa totale di oltre 680 milioni di euro”. Lo ha detto l’assessore all’Ambiente, alle Partecipate, alla Programmazione unitaria e ai Progetti strategici, Marcello Minenna, intervenendo in Consiglio regionale per relazionare in merito allo stato di attuazione della programmazione europea 2014-2020. “Ma il tema rilevante -ha aggiunto Minenna- sono alcune variabili che indicano la capacità di accelerazione del programma. Tra queste, le cosiddette operazioni sponda, in cui andiamo a rendicontare spese fatte da soggetti terzi rispetto all’ente Regione. Su questo punto la Regione ha fatto un gran lavoro: quando abbiamo ereditato il programma la logica era 15% di spesa diretta e 85% progetti sponda”. “Oggi siamo in una situazione, grazie al grande lavoro degli uffici e dato dagli indirizzi della Giunta -ha sostenuto ancora l’assessore- in cui quella proporzione si è addirittura invertita: 85% di spesa che viene messa a terra dalla Regione e 15% di spesa sponda. Ciò significa una spesa migliore e una capacità di governo delle decisioni che hanno impatto sul territorio”. Tutti di opposizione i consiglieri regionali che sono intervenuti nel dibattito. Registrati gli interventi dei consiglieri Ernesto Alecci (Pd), Davide Tavernise (M5S), Amalia Bruni (Pd), Raffaele Mammoliti (Pd), Antonio Lo Schiavo (Misto); infine l’intervento di Domenico Bevacqua (Pd). “Non possiamo che registrare il fallimento della governance sui fondi comunitari -ha affermato il capogruppo Pd- che è un problema antico di questa Regione e non solo di oggi”.
Occhiuto: “Sui fondi Ue mia responsabilità delle scelte”
Replicando agli interventi in Aula, durante i lavori del Consiglio regionale, sullo stato di attuazione della programmazione comunitaria 2014/2020, il presidente della Giunta, Roberto Occhiuto, ha rivolto innanzitutto un ringraziamento alla sua squadra per il lavoro fatto. “Voglio tranquillizzare tutti i consiglieri regionali – ha detto Occhiuto – riguardo la circostanza che su questa materia io mi assumo tutte le responsabilità delle scelte. Perché è una materia troppo importante e troppo decisiva perché il Presidente della Regione non si riconosca nella responsabilità di ciò che funziona, o di quello che poteva funzionare meglio”. Attenendosi a quella che ha definito la “cronaca dei fatti”, Occhiuto ha affermato che in Calabria, “a fronte di 2,5 mld di risorse comunitarie, c’é oggi un residuo di spesa e di risorse da monitorare che si aggira intorno ai 650 milioni di euro. E io sono ottimista in ordine al risultato che conseguiremo alla fine di quest’anno, quando ci saranno i dati definitivi. C’è stata un’importante propensione della spesa e della spesa monitorata quest’anno e si è generato un modello organizzativo che, io credo, produrrà risultati molto apprezzabili, con buona pace di chi sembra augurarsi, a volte, che la Calabria continui ad essere ultima in Italia. Se oggi ci fosse la fotografia della spesa delle Regioni, la Calabria non risulterebbe più l’ultima regione ma si segnalerà per la grande capacità di intervento su questa materia”. Il presidente Occhiuto ha aggiunto, riferendosi al passato, che “è mancato il monitoraggio, così come è mancato in moltissime altre attività regionali”.