CATANZARO. La giornata di lunedì 27 luglio del Magna Graecia Film Festival ha visto non solo il bagno di folla su corso Mazzini per il red carpet in compagnia dei divi del cinema, ma anche un interessante momento culturale dedicato alla presentazione del libro “Il sosia di Hitler” di Luigi Guarnieri, scrittore di origini catanzaresi, all’interno della Biblioteca comunale “De Nobili”. Un’iniziativa che l’amministrazione comunale – ha sottolineato l’assessore alla Cultura, Daniela Carrozza – ha voluto promuovere nel centro storico nell’ambito del ricco cartellone del festival cinematografico che sta animando il quartiere marinaro. “Un thriller storico dal respiro cinematografico”: così il giornalista Sergio Dragone ha presentato il volume, ambientato nella Berlino del 1945, che racconta la storia di un agente speciale del controspionaggio militare americano incaricato di condurre una nuova indagine sulla morte di Adolf Hitler. La verità ufficiale vuole che il Führer si sia suicidato nel bunker, ma i rapporti dell’Intelligence Service britannico e dei russi dell’NKVD non hanno chiarito la reale dinamica dei fatti. L’interrogatorio della dentista personale del Führer ha aperto un nuovo scenario investigativo: il Dipartimento dei servizi segreti del Reich avrebbe sviluppato un piano segreto per favorire la fuga di Hitler dal bunker. Nome in codice, Operazione Janus. Comincia così una difficile inchiesta, lunga più di quindici anni, scandita da scoperte, delusioni, inganni e sorprese. Nel corso della presentazione, arricchita dalle letture di Ketty Galiano, Nunzio Belcaro della libreria Ubik ha evidenziato il valore di “un lavoro che è frutto di un’approfondita ricerca storica e letteraria e che, attraverso l’invenzione, propone una versione dei fatti personale e assolutamente verosimile in cui la verità non è mai una sola”. Guarnieri – accompagnato dalla moglie e scrittrice premio Strega, Melania Mazzucco – ha, quindi, evidenziato come la storia possa avere un impatto devastante sulla vita di ognuno: “Spesso le ricostruzioni sono incerte – ha detto – e occorre avventurarsi in una vera e propria indagine investigativa. Narrare la storia per me significa metterne a nudo gli ingranaggi ed esplorarne gli aspetti rimossi mettendo in discussione la versione ufficiale degli eventi”.