AMANTEA. Circa 200 extracomunitari vivono in una struttura concepita per accoglierne al massimo 45. Succede ad Amantea, centro del Tirreno cosentino. A denunciare la situazione è il sindaco, Monica Sabatino, che dichiara: “Il sovraffollamento della struttura ricettiva che ospita gli esuli africani è una questione che abbiamo più volte portato all’attenzione delle autorità competenti”. Sabatino esprime dispiacere per le condizioni in cui si trovano i rifugiati arrivati nei mesi scorsi ad Amantea ed alloggiati nei locali dell’ex hotel Ninfa Marina, così come ordinato dalla Prefettura di Cosenza. Da qualche giorno gli immigrati hanno iniziato una protesta simbolica. Utilizzando cartoni delle scatole raccolti in giro e dei pennarelli hanno presidiato a turno la Statale 18 che attraversa la cittadina, invitando i passanti a prendere coscienza della loro situazione. Gli immigrati lamentano che il cibo loro fornito è di pessima qualità, dicono di avere soltanto vestiti estivi e leggeri e di non percepire i fondi per le piccole spese giornaliere che pspetterebbero loro “La situazione degli uomini e delle donne che soggiornano in via Firenze nell’ex hotel Ninfa Marina – spiega il sindaco Sabatino – è da tempo monitorata e mantenuta sotto controllo, interagendo in maniera continua sia con le forze dell’ordine, sia con la Prefettura. Quest’ultima è stata sempre tempestivamente informata di tutti i malumori e di tutte le problematiche che purtroppo queste persone subiscono”. Anche i Carabinieri della locale stazione, fa rilevare il sindaco, hanno provveduto ad effettuare un sopralluogo che ha consentito di predisporre una dettagliata relazione, anch’essa trasmessa in Prefettura. “Da parte mia – aggiunge – ho incontrato varie volte alcuni di questi ragazzi, confrontandomi con loro su ciò che stanno passando, su quelle che sono le loro aspettative e soprattutto sulle condizioni di soggiorno e di trattamento che, a loro modo di vedere, sono davvero al limite della tollerabilità. Mi hanno chiesto aiuto ed accogliendo la loro richiesta mi sono messa in contatto con la responsabile della cooperativa ed ho prontamente informato della questione anche la Prefettura di Cosenza. Purtroppo rispetto al recente passato non sono cambiati i protagonisti ed il film sembra destinato a ripetersi”. L’ente municipale, spiega il primo cittadino, non ha competenza in materia. “Non possiamo intervenire – spiega – in alcun modo. Siamo vicini senza se e senza ma a questi ragazzi che in maniera dignitosa cercano di modificare radicalmente la propria vita e rivolgiamo un appello alla Prefettura per fare in modo che il lieto fine possa essere finalmente scritto”.