Nubifragi e grandinate che hanno colpito in questi giorni il Centroitalia non hanno alleviato la siccità in queste regioni, a dimostrazione che questi fenomeni estremi non influiscono sulla ricarica dei corpi idrici. Lo spiega l’associazione dei consorzi di bacino, l’Anbi, nel suo bollettino settimanale sulla situazione delle risorse idriche in italia. In Umbria, il lago Trasimeno è sempre più asciutto e la sua altezza ora è di ben 25 centimetri inferiore al livello sotto cui non dovrebbe mai scendere (-cm. 120). Un brusco crollo di portata si registra nel fiume Topino, mentre restano invariati i livelli di Paglia e Chiascio. Tutto ciò, nonostante la regione sia stata vittima di violente grandinate proprio nei territori del bacino del Trasimeno. Le Marche sono state colpite da nubifragi lungo la fascia centrale litoranea e collinare, ma vedono vedono scendere i livelli dei fiumi Potenza ed Esino. Gli invasi trattengono acqua per quasi il 74% della loro capacità. Il Lazio vede la decrescita inarrestabile dei livelli dei suoi laghi. Calano i livelli dei bacini di Albano, Bracciano e Nemi. La portata del fiume Tevere è scesa a 76,41 metri cubi al secondo, quando la media del periodo è di 130 metri cubi al secondo. Cala anche l’Aniene. In Toscana, c’è una drastica riduzione di portata nel fiume Serchio, sceso sotto la media storica. In calo è anche l’Ombrone, il cui flusso è ora inferiore a quello minimo vitale.
In Sardegna, si legge sul bollettino dell’Anbi, le dighe trattengono 1048 milioni di metri cubi d’acqua, cioè il 57% del volume autorizzato. Gli invasi dell’Alto Cixerri sono al 13,59% dei volumi invasabili (stato d’emergenza). Tutti gli altri bacini, fatta eccezione per quello della diga del Liscia in Gallura, sono a livello di pericolo e quindi applicano riduzioni nell’erogazione idrica. I territori, che maggiormente soffrono la sete, sono le campagne della parte centro-orientale dell’isola: Ogliastra e Nuorese, così come il Sulcis. In Calabria, nel Vibonese, la diga di Alaco trattiene il 71% dei volumi invasabili, mentre quella del Menta, che dà da bere a Reggio Calabria, è ferma al 40%. In Basilicata, rispetto all’anno scorso mancano nei bacini lucani ben 208 milioni di metri cubi d’acqua, mentre Matera è stata allagata da un nubifragio violentissimo. In Campania, gli invasi del Cilento trattengono complessivamente oltre 13 milioni di metri cubi: l’anno scorso era disponibile il doppio dell’acqua.