La Sezione regionale di controllo della Corte dei conti per la Calabria ha pronunciato il giudizio di parificazione del Rendiconto generale della regione Calabria, riferito all’Esercizio 2023. “La Sezione regionale di controllo della Corte dei conti per la Calabria -ha detto al termine dell’udienza la presidente Rossella Scerbo- all’esito dell’istruttoria svolta, sentite le richieste del procuratore regionale presso la Corte dei Conti, sentite le deduzioni del presidente della Giunta regionale, parifica il rendiconto della Regione Calabria nelle sue componenti del conto del bilancio del conto economico e dello Stato patrimoniale relativi all’esercizio finanziario 2023 e approva la relazione allegata”. All’udienza era presente il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto. Sono concentrati soprattutto sulla sanità, i rilievi mossi dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti per la Calabria in fase di rendicontazione del bilancio del 2023 della Regione. Sul fronte dei Lea, evidenziano i giudici, “in attesa dei punteggi per il 2023 nelle tre aree -in corso di elaborazione al Comitato di verifica Lea ‘organismo ministeriale- ‘ si osserva che i punteggi Lea nel 2022 nelle tre aree (distrettuale, ospedaliere e prevenzione), ad eccezione dell’area ospedaliera, risultano inferiori alla soglia di sufficienza (esito positivo nel range 60-100), ed in peggioramento rispetto a quelli conseguiti nel 2021, passando da 52,96 a 36,59 per l’area prevenzione e da 48,51 a 34,88 per l’area distrettuale. Inoltre – proseguono i giudici – considerato che l’analisi trend fornita dalla Struttura commissariale può essere considerata valida per l’esercizio 2023, come riferito dal Dipartimento tutela della salute in sede di contraddittorio, si osserva che l’andamento dei punteggi degli indicatori considerati critici non appare rassicurante”. Sotto il profilo della spesa del personale l’analisi dei giudici “lascia trasparire le criticità profonde che notoriamente affliggono il sistema sanitario calabrese avuto riguardo alle carenze di personale sanitario, cagionate asseritamente anche dal blocco del turnover conseguente al piano di rientro. A tale proposito quanto comunicato in merito ai bandi di concorso per posizioni sia a tempo determinato che indeterminato e ai bandi per l’assunzione a seguito di mobilità restituisce un quadro sconfortante connotato da innumerevoli rinunce, esclusioni per mancanza di requisiti, bandi andati deserti, assenza di nulla osta per la mobilità”.
Il Procuratore della Corte dei conti: “I DG delle Aziende sanitarie stentano a realizzare gli atti di indirizzo”
“I nodi più delicati sono gli stessi che avevamo segnalato l’anno scorso. Non ci sono delle novità particolari in materia di sanità anche se l’attività della gestione commissariale è sicuramente caratterizzata da un importante dinamismo. La differenza, però, rispetto all’anno scorso è che abbiamo dei dati che certificano uno scollamento tra l’attività della gestione commissariale e del management apicale della Regione con il management aziendale”. Lo ha rilevato il procuratore regionale della Corte dei conti Romeo Ermenegildo Palma, in occasione del giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione. “Gli atti di indirizzo sono stati dati – ha aggiunto – però stenta ancora a esserci una realizzazione e quindi dei risultati che siano tangibili ed evidenti. Le aziende sanitarie, che a esempio hanno un indice di tempestività nei pagamenti più drammatiche, sono la Dulbecco e l’azienda ospedaliera di Cosenza. Ma non ce n’è una virtuosa. Ci sono tante realtà aziendali con problemi diversi, grandi eccellenze, perché questo va segnalato, soprattutto professionali all’interno, ma tutto questo non comporta che per esempio il flusso migratorio verso il resto d’Italia cessi o abbia dimensioni inferiori: qui il costo si aggira sui 254 milioni di euro, che vengono versati al sistema sanitario nazionale. e che potrebbero essere benissimo essere spesi in Calabria”. “Nel resto della gestione, comunque -ha proseguito- c’è il problema già segnalato l’anno scorso dell’utilizzo incompleto dei fondi del Programma operativo, con la necessità di verificare quali sono i motivi di questo rallentamento rispetto all’investimento complessivo di oltre 2 miliardi e prendere le giuste misure per evitare che il nuovo Programma operativo e comunque il Pnrr subiscano gli stessi effetti dilatori e raggiungano risultati non completi. Si tratta di risorse irripetibili che, se non utilizzate, certificheranno il gap strutturale della Calabria con il resto delle Regioni d’Italia”. “La gestione contabile complessiva -ha concluso Palma- è caratterizzata da una regolarità. La regolarità però non significa il raggiungimento dei risultati, non significa ipotesi di totale liceità di tutto quello che si è fatto. Ma è già un dato significativo che consente nel ciclo di bilancio di avere una continuità tra l’esercizio finanziario precedente e quello che è in corso in questo momento”.
Occhiuto: “Bisogna superare il commissariametno della sanità”
“Spero di poter presentare al governo l’anno prossimo più della metà dei Lea della Calabria in verde, cioè oltre la sufficienza dopo 15 anni di insufficienza e di chiedere al governo che la Calabria esca dal commissariato. Se deve rimanere tra le regioni in piano di rientro ci rimanga ma il commissariamento non mi pare abbia prodotto grandi risultati in passato e non sono sufficienti nemmeno i risultati, pure apprezzati dalla Corte dei conti, che il commissariamento ha fatto in quest’ultimi due anni”. A dirlo il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, al termine del giudizio di parifica del Rendiconto 2023 da parte della Corte dei Conti. “Prima di me -ha aggiunto- ne ha parlato la Corte costituzionale e oggi persino il procuratore per la Corte dei conti dicendo che il commissariamento deve essere transitorio, non può essere strutturale. La Corte dei conti ha riconosciuto che negli ultimi due anni ci sono stati dei progressi nei conti nella gestione del sistema sanitario pure in un contesto di grandissimo deficit ma negli anni passati nulla ma non per responsabilità dei commissari perché è il commissariamento che non risolve i problemi”. In merito al giudizio di parifica in tutte le sue componenti e senza alcuna prescrizione, Occhiuto ha sottolineato che “per mia natura sono soddisfatto quando concludo il lavoro che mi sono prefissato. Voglio fare di questa regione una regione normale, una regione che spende in maniera efficiente le risorse che abbia una sanità più efficiente seppure in un contesto di sanità diffusamente degradata in tutta Italia e quindi la Corte dei conti ha evidenziato dei progressi ma ha anche giustamente evidenziato delle ombre. Il mio compito è quello di non gioire per i progressi ma di occuparmi delle ombre affinché l’anno prossimo la relazione della Corte dei conti possa essere ancora migliore”. In merito ai rilievi sulla sanità, Occhiuto ha sostenuto che la “Corte dei conti dice c’è un grande attivismo dei livelli apicali della regione ma c’è un deficit di capacità amministrativa. Non sono soddisfatto del fatto che la Corte esprima un giudizio così positivo su di me, certo che sono contento, ma io ho la responsabilità del funzionamento complessivo della macchina amministrativa quindi devo fare in modo di migliorare anche la capacità amministrativa nelle aziende sanitarie perché la Corte dei conti, da più tempo, ci dice che c’è un fortissimo deficit di capacità amministrativa. Azienda zero deve servire a questo”, ha aggiunto Occhiuto.