La palma dei più agguerriti spetta probabilmente ai gestori dei lidi della Sardegna, dal Poetto ad Alghero, da Carloforte ad Orosei, dove gli ombrelloni restano chiusi fino alle 11.30. Niente servizio ombreggio, nelle prime due ore di apertura, anche in Liguria. In Calabria, invece, adesione alta ma, precisano i rappresentanti dei balneari, “senza alcun disagio per i clienti”. È stata a macchia di leopardo l’adesione allo ‘sciopero gentile’ dei balneari organizzato da Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti per protestare contro la mancata risposta del Governo entro la pausa estiva alla richiesta di un intervento normativo sulla questione delle concessioni. I due sindacati festeggiano la “partecipazione massiccia, tra il 70 e l’80%” degli operatori. Ma c’è chi, come il Codacons, parla di “flop” o, come l’Unione nazionale consumatori, di “sceneggiata a tarallucci e vino”. La guerra di cifre inizia poco dopo le 9.30, al termine delle due ore indicate da Sib e Fiba per la protesta simbolica. In Versilia si mobilita uno stabilimento su quattro, tra la serrata totale di Lido di Camaiore e i lidi aperti a Forte dei Marmi. Nelle Marche incrocia le braccia il 50% dei gestori. Agitazione soft sulle spiagge di Rimini, con un brindisi insieme ai turisti all’ora di pranzo. Flash mob in mare a Fiumicino, mentre a Ostia le sdraio restano ripiegate. In Campania adesione vicina al 90%, ma a Ischia è tutto regolare. Pane e pomodoro e brioche per i clienti in Puglia, per compensare il disagio. In Sicilia palme e ombrelloni aperti nel Palermitano, ma anche a Giardini Naxos e Taormina, chiusi a Catania, nell’Agrigentino, nel Trapanese. Si dividono anche gli arenili vip: aderisce alla serrata l’Ultima Spiaggia di Capalbio, buen retiro dell’intellighenzia dem, ma anche il Papeete, il bagno di Milano Marittima scelto da Matteo Salvini per misurarsi alla consolle nell’estate della crisi di governo del 2019. Tende aperte, invece, al Twiga, location già firmata Santanchè -ora ministra del Turismo- e poi passata a Flavio Briatore. Per ora sono state revocate le altre giornate di mobilitazione del 19 e 29 agosto, in attesa che il dossier, come promesso da fonti dell’esecutivo, approdi in uno dei prossimi Consigli dei ministri.