L’Azienda sanitaria provinciale di Crotone che ha avviato la disinfestazione delle aree circostanti gli allevamenti di ovini della provincia interessati dal fenomeno dell’epidemia di blue tongue. Un fenomeno che secondo le associazioni degli agricoltori calabresi ha portato a 50 focolai con 2.000 capi morti. “L’Asp crotonese, guidata dal commissario straordinario Antonio Brambilla, di concerto con il dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria, retto dal dirigente generale Tommaso Calabrò -è scritto in una nota- ha già predisposto un piano di azione finalizzato a fronteggiare la problematica dell’epidemia di blue tongue. L’obiettivo di Regione e Asp è quello di supportare i sindaci della provincia di Crotone nella situazione emergenziale”. Dopo le richieste avanzate dalla Conferenza dei Sindaci del crotonese, tenutasi lo scorso venerdì 6 settembre, l’Asp, prosegue la nota, “ha prontamente richiesto alla Regione l’autorizzazione ad intervenire”. Per oggi pomeriggio, intanto, il commissario Brambilla ha chiesto un nuovo incontro con i Sindaci della zona, “per continuare a lavorare in sinergia, al fine di affrontare insieme l’emergenza”. Sul problema della “blue tongue” da registrare anche un intervento del Pd calabrese. “Insieme alle rappresentanze degli allevatori e ai sindaci della provincia di Crotone, chiediamo alla Regione Calabria e alle sue Unità veterinarie di affrontare di petto il problema della diffusione della febbre catarrale, la cosiddetta ‘Lingua blu’, che ha già danneggiato numerosi allevamenti di animali ruminanti”. Con queste parole, il Pd della Calabria, guidato dal senatore Nicola Irto, sottolinea, in una propria nota, la necessità di un intervento immediato da parte dell’amministrazione regionale, “per stoppare bruscamente la circolazione del virus, per proteggere gli allevamenti sani e per risarcire al più presto quelli colpiti dalla malattia”. “Non c’è altro tempo da perdere, perché -secondo i dem calabresi- bisogna preservare e sostenere il comparto, che è parte significativa dell’economia del territorio. In passato, purtroppo, la lentezza e la disorganizzazione pubbliche hanno causato la diffusione della peste suina e, di recente, anche un preoccupante aumento dei casi di Tbc bovina. Ci auguriamo -conclude la nota- che la Regione Calabria metta al più presto in atto un piano di interventi coordinati e cominci a risarcire gli allevamenti colpiti dalla Lingua blu”.