“Le scuole di montagna vanno salvaguardate e occorre investire per valorizzarle, sostenendo l’impegno dei sindaci uniti ai dirigenti scolastici. Regioni e Stato devono fare di più”.Lo afferma Vincenzo Mazzei, presidente Uncem Calabria. “Solo alcune Regioni, troppo poche – aggiunge Mazzei – hanno un fondo per le scuole di montagna, per pagare insegnanti attraverso comuni e comunità montane, per sdoppiare pluriclassi, per pagare attività e progetti extracurricolari. Dovrebbero averlo tutte le Regioni. Anche perché sono moltissimi i Comuni montani che investono risorse nelle scuole di montagna, in particolare per progetti, come la ‘scuola senza zaino’, per dotare i bambini e ragazzi di ipad e computer, per corsi di arte, lingue, laboratori di informatica. Fanno bene. Abbiamo la necessità di non subire tagli alle sezioni e ai docenti”. “Uncem insiste affinché, nella definizione nazionale dei Lep, Livelli essenziali delle prestazioni e dei servizi – sostiene ancora il presidente regionale dell’associazione – si considerino le scuole di montagna con numeri peculiari e differenziati, sia per l’organico sia per il numero di classi. Sindaci, insegnanti, dirigenti sono impegnati di innovare metodi e opportunità nella didattica. Non bastano nuovi edifici, e comunque gli investimenti ci sono stati in opere e sono preziosi. Serve investire sul capitale umano, docenti ed educatori, psicologi e animatori delle scuole, pezzo portante dei nostri paesi”. Per Mazzei “i Comuni montani sulle scuole hanno dimostrato capacità di azione e velocità, non sempre riscontrati nei plessi delle aree urbane. Un impegno che le Regioni devono avere presente e sul quale devono investire, con il Ministero, opportune risorse economiche”.