CATANZARO. “Ho grande stima dell’on. Galati e concordo con lui sulla necessità di avviare una riflessione profonda sulla sconfitta alla Provincia di Catanzaro, mitigata dalla straordinaria vittoria della nostra lista che ha conquistato la maggioranza del Consiglio. Bisogna interrogarsi con serietà e senza pregiudizi sulle ragioni che hanno impedito al centrodestra di completare un risultato caratterizzato dalla storica vittoria alla Provincia di Cosenza, feudo incontrastato della sinistra per più di quarant’anni, e dal sostanziale “pareggio” alla Provincia di Crotone”. Lo afferma Domenico Tallini, esponente di Forza Italia e assessore regionale. “Se il partito avesse ragionato a Catanzaro così come ha fatto in maniera illuminata a Cosenza e Crotone, puntando sui sindaci – dice ancora Tallini – questo esito negativo non si sarebbe verificato. Eppure, dal coordinatore regionale Jole Santelli era partita un’indicazione precisa, vista l’importanza strategica delle elezioni provinciali in vista di quelle, ancora più importanti, alla Regione: schierare i sindaci, cioè i candidati più in grado di attirare i consensi al di là degli schieramenti. Il differente risultato tra la votazione sul presidente e quella sulla lista dimostra che il metodo scelto a Catanzaro è stato sbagliato e non ha tenuto conto delle esigenze più generali del partito e della coalizione. Non c’è stato nessun agguato e nessuna imboscata: la candidatura messa in campo, a prescindere dal valore della persona indicata, non è stata in grado di aggregare e apparire unitaria. La responsabilità ovviamente non è del candidato, ma di chi lo ha proposto con una certa arroganza in contrapposizione alla scelta naturale che era quella del sindaco del capoluogo, anteponendo interessi di parte a quelli più complessivi di Forza Italia e del centrodestra”. “Il candidato del centrodestra – questo dimostrano i dati – non perde solo nelle due grandi città – rileva Tallini – perde generalmente su tutto il territorio, come dimostra la schiacciante affermazione di Bruno nella fascia dei Comuni fino a 3mila abitanti. Se anche Brutto avesse preso i 12 voti “verdi” finiti a Procopio, non avrebbe mai potuto recuperare il grande distacco, oltre 8mila voti ponderati, che il candidato del centrosinistra aveva accumulato. E allora, invece di urlare al tradimento, l’on. Galati dovrebbe chiedersi chi e perché ha sabotato l’unica candidatura vincente, quella del sindaco del Capoluogo, pur di schierare un uomo di corrente. Per quanto mi riguarda, non ho avuto dubbi. Anche in presenza di legittime aspirazioni di amici come Ivan Cardamone ho evitato qualsiasi forzatura. La sconfitta alla Provincia non è la sconfitta di Brutto, vittima inconsapevole di gravi errori politici. È la sconfitta di un gruppo dirigente che non ha ragionato con la testa e nulla ha fatto per evitare questo esito negativo. Forza Italia non è stata in grado di costruire un’alleanza, non ha messo in campo nemmeno un’iniziativa pubblica, neanche una conferenza stampa di presentazione. I ritardi accumulati hanno impedito al partito di stabilire alleanze con i sindaci dei Comuni più piccoli che intanto si erano già uniti nel sostegno a Procopio. Se c’è da fare una riflessione è che bisogna smetterla con il partito dei nominati, di coloro che si fanno appendere le medaglie al petto dagli amici di Roma, di coloro che fanno dell’intrigo la loro forza. Come dimenticare l’agguato, quello vero, ai danni di Ida d’Ippolito, gentildonna della politica calabrese, che è stata scientificamente silurata nella sua corsa a sindaco di Lamezia Terme, nonostante il centrodestra abbia conquistato la maggioranza assoluta del Consiglio comunale? Sono d’accordo con l’on. Galati quando dice che bisogna, tutti assieme, fare chiarezza su tutte queste vicende e affermare il principio che le ragioni del partito devono avere sempre la supremazia. Sono sicuro che l’on. Galati, al di là di certe affermazioni obiettivamente emotive – conclude Tallini – sarà d’accordo nel ricercare le ragioni dell’unità perché ora più che mai sono convinto che Wanda Ferro può portarci alla vittoria”.