CATANZARO. “Sarebbe una beffa, se ora, dopo l’iniziativa di ‘Calabria in Retè per rilanciare l’area baricentrica della Calabria, svoltasi di recente a Catanzaro e che ha avuto riscontri positivi in particolare tra i cittadini, e dopo le ‘uscitè pubbliche per dare concretezza alla cosiddetta ‘Area Vastà, la città capoluogo di regione perdesse una storica istituzione com’è l’ospedale Pugliese”. Lo sostiene la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco. “Se da un lato – spiega – si dice di voler sostenere il riscatto del capoluogo, dall’altro non si possono assumere decisioni ‘a sua insaputà. Decisioni che, se non partecipate adeguatamente e condivise con la città, rischierebbero di isolarla ulteriormente. Pertanto – sottolinea – aderisco all’iniziativa ‘Salviamo l’ospedale Pugliesè promossa da diverse e combattive associazioni catanzaresi che ha già raccolto 2mila firme, e condivido le preoccupazioni, più che giustificate, delle associazioni dei commercianti. Il processo d’integrazione in itinere tra le Aziende ospedaliere Pugliese-Ciaccio e Mater Domini e l’Università Magna Graecia di Catanzaro in vista dell’azienda unica Renato Dulbecco, è senza dubbio importante, un risultato da conseguire naturalmente con le attenzioni necessarie onde evitare qualsiasi penalizzazione delle tante professionalità che operano nella sanità pubblica. Tuttavia, non è pensabile che l’Azienda unica possa realizzarsi a spese della città, già fortemente depauperata da una serie di trasferimenti di uffici ed istituzioni che la stanno svuotando di funzioni e presenze. Se c’è un’integrazione funzionale da portare avanti nella sanità e nell’interesse della Calabria – spiega la consigliera regionale – c’è anche da fare attenzione alle esigenze di Catanzaro, che deve assolutamente rilanciare il ruolo che le spetta nel contesto geopolitico regionale, quale guida di un’area centrale che deve essere valorizzata, al più presto e con vigore, per sostenere le sue prospettive di sviluppo e dare segnali di unitarietà alla Calabria. In tal senso – conclude – è decisivo che al cosiddetto ‘tavolo pariteticò che si occupa del processo d’integrazione delle due Aziende, prendano parte sia il sindaco di Catanzaro, un esponente del Comitato ‘Salviamo l’ospedale Pugliesè e le forze sociali, perchè rappresentino il punto di vista della città, apportando i suggerimenti del caso e per evitare che la nascita dell’Azienda sanitaria unica abbia come effetto l’abbandono del ‘Pugliesè. Al contrario, l’Ospedale Pugliese, la cui storia si identifica con quella della città, della sua provincia e della regione, deve poter continuare ad esistere”.