SETTINGIANO. Riflessioni, analisi, il teatro, la poesia di Alda Merini, la musica. Tutto questo in “Parla il bullo. L’ascolto forma di prevenzione”, incontro pubblico svolto sabato scorso, nella sede di “Fare Teatro Laboratorio”, a Settingiano, e promosso dall’associazione di volontariato “Centro Ascolto Stella del Mare” di Catanzaro in collaborazione con l’associazione “Sentieri della Legalità”. Una giornata di sensibilizzazione in linea con le attività del Centro Ascolto, nato per dare sostegno pedagogico, sociale e criminologico in una logica di rete.
A moderare i lavori Stefania Mandaliti, presidente del Centro Ascolto e coordinatrice per la Calabria di Sentieri della Legalità: <<Il Centro – ha dichiarato la pedagogista – è attento al bullismo e a tutto ciò che riguarda i giovani. Anche per questo è attivo su Facebook il nostro sportello “Ascolto on line antiviolenza Associazione Centro Ascolto Stella del Mare”. Attenzione, poi, alle donne, alle famiglie, alla scuola, alla povertà, alle diverse forme di violenza. Questo in gemellaggio con Sentieri della Legalità, associazione nazionale articolata in sezioni territoriali>>.
Ciro Troiano, criminologo responsabile dell’Osservatorio nazionale zoomafia della Lav, ha illustrato invece una sua ricerca svolta in otto regioni, tra cui la Calabria, dal titolo: “Ho ucciso un po’ di lucertole. Preadolescenti e animali in un’indagine condotta nelle scuole medie”. L’indagine è stata condotta nell’anno scolastico 2013/2014 con questionari sottoposti a un campione di 1.500 studenti: emerge che il 14,4 per cento degli intervistati dichiara di aver maltrattato almeno una volta un animale. <<Il dato – ha affermato Troiano – è significativo anche perché c’è una fortissima percentuale di questi giovani che ha commesso forme di maltrattamento gravi e cruente. Se poi a questo dato aggiungiamo i comportamenti violenti posti in essere con la partecipazione di adulti, si capisce che da qui alla violenza nei riguardi delle persone il passo è breve, visto il contesto culturale in cui sono generate tali condotte. Senza l’educazione all’empatia è infatti più facile la violenza anche tra gli esseri umani>>.
Altro dato: il 38,9 per cento di chi ha dichiarato di aver maltrattato almeno una volta gli animali lo ha fatto “per divertimento”, primo motivo in classifica. <<Chi ha risposto di avere agito “per divertimento” – ha proseguito Troiano – lo ha fatto il più delle volte in compagnia di amici o di compagni di scuola, dunque per una forma di piacere collettivo. Certo, questo non vuol dire che questi ragazzi diventeranno criminali o serial killer, ma si tratta comunque di “eventi sentinella” da non sottovalutare e da controllare attraverso il ruolo della famiglia, della scuola, della società>>. Tullio De Virgilio, tra i soci fondatori del Centro, ha parlato di bullismo in chiave multidisciplinare. Approccio giuridico con Michele Varcasia, responsabile comunicazione Ami Avvocati. L’assistente sociale Luana De Santis ha descritto invece l’identikit di bulli e vittime, i contesti sociali che favoriscono il fenomeno, il ruolo della prevenzione.