COSENZA. “Per adesso sono solo contento perché manca la conversione della suora. Sarò contentissimo quando ci sarà la conversione sua, delle religiose e di tutti coloro che mi hanno gettato fango addosso”. Così padre Fedele ha commentato con l’Ansa la decisione della Cassazione di annullare la condanna per violenza sessuale disponendo un nuovo processo.
“Il mio sacrificio – ha aggiunto – lo dedico alla conversione di queste persone. Adesso vorrei riavere al più presto il ministero sacerdotale. Senza mi sento un pesce fuor d’acqua”. “La Cassazione – ha detto padre Fedele – ha visto giusto. Io quel reato non solo non l’ho mai fatto ma non l’ho neanche pensato. Adesso vivo per il perdono e la preghiera ed al Signore vorrei chiedere di farmi riavere il ministero sacerdotale”. Padre Fedele racconta anche di “continuare a fare quello che ho sempre fatto, amare e curare i poveri, costruendo capanni in Africa ed una struttura per l’accoglienza di bambini disabili”. “Vivo sempre a Cosenza – prosegue – dove sono in contatto con tante persone che hanno bisogno di tutto. Per cui busso alla porta di chi può per avere latte, viveri, medicina e capi d’abbigliamento che poi distribuisco ai poveri. Avrei anche qualche progetto da proporre ai responsabili dell’Oasi Francescana (la struttura d’accoglienza da lui realizzata, ndr) che resta la mia pupilla”. Intanto padre Fedele prosegue la sua attività di missionario. “A maggio – ha detto – sono stato in Africa, in Madagascar, dove abbiamo realizzato una colonia per bambini denutriti e che entrerà in funzione tra qualche giorno. A Cosenza, invece, mi è stato regalato un rudere che ho ristrutturato ma che necessità ancora di lavori per realizzarci un’Oasi per bambini diversamente abili. Per avere il denaro raccolgo ferro vecchio e
lo rivendo e quando metto insieme una certa somma chiamo gli operai per i lavori, ma i fondi non sono sufficienti. Ho bisogno di aiuto e chi vorrà potrà contattarmi per darmelo”.
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