LOCRI. Il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, cui è stata affidata momentaneamente la società Sporting di calcio femminile a cinque chiusa per minacce, ha scritto una “lettera aperta” sulla vicenda per “chiamare a raccolta – afferma – quanti hanno a cuore le sorti della squadra e della città”. “Quanto accaduto negli ultimi dieci giorni – sostiene Calabrese – ha turbato la tranquillità sportiva dello Sporting, quella familiare dei suoi dirigenti e l’animo di tutti noi locresi che, increduli, abbiamo assistito e per certi versi siamo stati trascinati, nel teatrino mediatico che, ancora una volta, ha messo in ginocchio la città, già nota, purtroppo, per episodi e storie non positive. Pur comprendendo e rispettando le ragioni e preoccupazioni dei dirigenti dello Sporting ho provato tanta rabbia ed amarezza nel vedere descrivere sui principali media nazionali la mia città, la nostra città di Locri come quella della ‘ndrangheta, come la città in cui ‘qualcuno’ vuole far chiudere con prepotenza una squadra di calcio”. “Quanto verificatosi – è scritto nella lettera – sin dall’inizio è stato guardato da tutti con sospetto e non può rimanere senza un colpevole; non possiamo non sapere chi ha ‘stampato’ e ‘distribuito, con le modalità di depliant pubblicitari, biglietti con ridicole minacce; chi ha ‘sgonfiato’ le gomme della macchina del presidente della squadra di calcio femminile, impaurendolo a tal punto da voler porre fine all’esperienza dello Sporting, che lo stesso aveva portato avanti con particolare impegno, sacrificio e passione”. “In attesa dei risultati delle indagini – sostiene ancora Calabrese – ritengo necessario un impegno straordinario da parte di tutti, finalizzato a far continuare a mantenere in vita lo Sporting Locri. L’Amministrazione comunale, attenta nella gestione della crisi della squadra, rivolge un appello al mondo delle istituzioni ad essere presenti all’incontro di domenica 10 gennaio 2016 per mantenere in piedi questa realtà. Rimanere a guardare e lamentarsi non sarà di aiuto. Sta quindi a noi, tutti noi, decidere se continuare o archiviare definitivamente la bella avventura di un gruppo di ragazze che si sono distinte per impegno sportivo su tutto il territorio nazionale”.