PAOLA. “Siamo qui solo per testimoniare la tempestività della risposta della procura e dell’Arma dei carabinieri e non per riscuotere crediti mediatici”. Ha esordito così il procuratore di Paola, Bruno Giordano, nel corso della conferenza stampa che segue al fermo di Paolo Di Profio, cognato e presunto omicida di Anna Giordanelli, il medico ucciso due giorni fa a Cetraro. “Riteniamo di aver blindato, dal punto di vista probatorio, un fatto molto grave – ha detto Giordano – e l’indagato ha reso ampia confessione e riferito molti particolari. Abbiamo acquisito una messe di riscontri – ha aggiunto Giordano – e vi dico che c’era anche una telecamera sul posto che ha ripreso l’auto arrivare, auto che poi viene ripresa mentre va via velocemente. Sull’auto ci sono macchie di sangue e anche a casa del Di Profio ci sono macchie di sangue – ha detto il procuratore – e sappiamo, per testimonianza della moglie dell’indagato, che il piede di porco era nella disponibilità del fermato, e inoltre c’è chi ha visto di persona l’auto sul posto. Di Profio, dopo aver ammesso le sue colpe, chiuso il verbale, si è avvalso della facoltà di non rispondere”. Paolo Di Profio, cognato della vittima, è il solo indagato per la morte di Anna Giordanelli, ha inoltre detto ai giornalisti il procuratore di Paola, Bruno Giordano. “Di Profio ha una personalità bipolare, – ha detto il magistrato – borderline. Ci risulta che abbia anche consumato, in passato, sostanze stupefacenti. In questo momento non c’è nessun altro indagato”.