Si è tenuta ieri, nella prestigiosa sede del Castello ducale di Corigliano Calabro, la 29′ edizione della manifestazione itinerante dell’associazione FITA (FEDERAZIONE ITALIANA TEATRO AMATORIALE), che ha visto protagonisti, accanto a figure di spicco del teatro di rilevanza nazionale, figure emergenti del settore con l’assegnazione di importanti riconoscimenti. Il presidente nazionale della FITA e tutto il consiglio nazionale direttivo, appresa la triste notizia della recente ed immatura scomparsa di Fausto Taverniti, collaboratore diretto e strenuo fautore e sostenitore dell’iniziativa, ha deciso di istituire con decorrenza immediata il “Premio della critica Fausto Taverniti”. Tale iniziativa avrà carattere permanente nel corso delle successive edizioni. Si è stabilito inoltre di attribuire il premio dell’edizione 2016 alla memoria dello stesso Fausto Taverniti e alla consegna dello stesso è stato esteso invito di partecipazione all’intera famiglia. Ha ritirato il premio la madre del compianto Fausto, che nonostante l’indicibile dolore, ha rinvenuto doveroso rendere omaggio alla memoria dell’adorato figlio. La famiglia Taverniti ha inteso indirizzare alla FITA, nella persona del suo presidente un accorato messaggio quale segno di riconoscenza per il prestigioso riconoscimento accordato : “Gioia e dolore, inizio e fine, vita e morte, non sono mai state, non sono e non saranno mai per ciascuno di noi, nessuno escluso, parti distinte e distanti di concetti così profondi e indissolubili nel tempo e nello spazio. Si tratta solo –si legge nel messaggio- delle due facce della medesima medaglia imprescindibilmente legate in un intreccio vitale. Alle capacità intellettive, così come alle possibilità interpretative delle umani vicende, non è concesso ad alcuno il dono di comprensione del senso autentico e di questo legame, né tantomeno la libertà di scegliere di quale dei due aspetti antitetici gioire o soffrire. All’essere umano è dovuta solo la serena e misericordiosa accettazione del tutto. La morte sembrerebbe soltanto la negazione della vita e sottrazione eterna di un bene così prezioso qual è la presenza delle persone amate. Le riflessioni che i familiari hanno inteso effettuare sulla morte del loro congiunto, ci hanno portato a ritenere non solo opportuno, ma addirittura necessario la partecipazione a questo evento nonostante l’indicibile dolore che la morte di Fausto ha determinato. E tutto questo a dimostrazione lampante che la morte non è solo impoverimento, ma se affrontata nel giusto modo può trasformarsi paradossalmente in un’occasione di arricchimento. Dal giorno della sua scomparsa, infatti, siamo stati investiti da un’onda gigantesca dei pensieri, ricordi e riconoscimenti di chi ha fatto parte della sua vita e di chi gli ha voluto bene regalandoci una parte della sua esistenza che non conoscevamo e che lui ha condiviso con chi gli è stato accanto, anche oggi, voi compresi, che ce ne state facendo dono attraverso l’assegnazione di questo premio alla memoria. Vi siamo infinitamente grati –conclude la famiglia Taverniti nel suo messaggio- perché questo modo di esserci vicini in un momento di grande sconforto come questo, non solo è consolatorio, ma ci sta aiutando a riempire sempre più la valigia dei ricordi, e questo farà si che la vita di Fausto avrà un’opportunità in più di proseguire oltre ogni limite della negazione che la morte vorrebbe imporle”.