CATANZARO. “La Calabria è ancora maglia nera per quanto concerne le attività di prevenzione e di contrasto al randagismo”. Lo denuncia il coordinatore regionale Enpa per la Calabria, Giuseppe Trocino, con una lettera appello alle Procure della Repubblica che hanno sede nella regione. “La quasi totalità dei Comuni calabresi – scrive Trocino – per apparire in regola con la legge, si limita a stipulare convenzioni con canili privati – strutture che, non di rado, sono dei veri e propri mega-canili di dubbia legalità – ma fa poco o nulla per risolvere l’emergenza randagismo. E poco o nulla fanno i comuni calabresi per prevenire le nuove nascite: non interventi coordinati di sterilizzazione nè monitoraggi efficaci della popolazione canina, e neanche hanno previsto le amministrazioni comunali linee di bilancio ad hoc, per finanziare iniziative di prevenzione e contrasto del randagismo. Insomma – denuncia ancora il coordinatore regionale Enpa – in Calabria c’è un vero e proprio business randagismo che alimenta e che è alimentato da inadempienze, da omissioni e da collusioni con ambienti malavitosi. Più volte Enpa ha segnalato questa situazione in tutte le sedi opportune, compresa quella giudiziaria, ma ad oggi queste iniziative non hanno ancora avuto seguito perchè i relativi procedimenti si sono conclusi quando non con un’assoluzione, con una “pilatesca” archiviazione”.