REGGIO CALABRIA. “L’attrattività del territorio è il presupposto dello sviluppo economico. Nell’economia globalizzata, ormai, in tutti i settori, a cominciare dall’agroalimentare e dal turismo, si ‘vende’ il brand-territorio. Se vogliamo che l’economia reggina tiri, dobbiamo far sì che Reggio sia conosciuta, apprezzata e ambita. Ed è ciò che chiediamo alla politica”. Lo afferma il referente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Reggio Calabria, Ninni Tramontana, che interviene sulla Città metropolitana. “E’ questa – aggiunge Tramontana – una straordinaria opportunità che in una fase storica così delicata e complessa per le comunità locali, costituisce una speranza e una prospettiva concreta e credibile”. “Come imprenditori – sottolinea il rappresentante della Piccola Industria – crediamo sia necessario fornire spunti concreti e operativi a chi governa la nostra comunità locale, indicando la strada per uscire dalla crisi e riprendere a crescere. Si fa un gran parlare di turismo, ma qual è la vocazione del nostro territorio? Noi siamo convinti che la prospettiva vera sia quella legata all’offerta culturale, da un lato, e all’agrifood e alle tipicità enogastronomiche, dall’altro. In questo modo sarà possibile rendere la nostra offerta competitiva per 12 mesi all’anno, attivando quel processo di destagionalizzazione che i colleghi imprenditori del settore recettivo hanno più volte sollecitato. Per raggiungere l’obiettivo occorre però fare sistema: ecco perchè è indispensabile che tutti gli attori istituzionali e privati facciano rete, predisponendo autentici percorsi e pacchetti turistici che consentano di conoscere e apprezzare la varietà e qualità dei nostri prodotti agricoli: il vino, l’olio, gli agrumi, tra cui soprattutto il bergamotto, ma anche le eccellenze della zootecnia”. Tramontana aggiunge: “La Città metropolitana dovrà incidere profondamente sulla capacità attrattiva del nostro territorio, per creare le condizioni ideali allo sviluppo del sistema economico e occupazionale locale in questi settori, che possono contribuire alla piena valorizzazione del patrimonio naturalistico e paesaggistico. Tutti asset sui quali il nuovo livello di governance è chiamato a strutturare l’intero quadro delle politiche di crescita e sviluppo. Sulla green economy e sull’agrifood, in modo particolare – rimarca Tramontana – abbiamo il dovere di scommettere con grande convinzione, anche perchè si tratta di comparti anticiclici e quindi fra i pochi oggi a reggere l’onda d’urto della crisi. In questa direzione, il tessuto produttivo reggino guarda con estremo interesse e fiducia alle linee guida che dovranno caratterizzare, di qui a breve, la definizione del piano strategico della Città metropolitana. In esso infatti – conclude il referente del comitato Piccola Industria – verranno declinati indirizzi e strumenti operativi fondamentali per dare nuovo vigore al circuito produttivo e per far compiere, finalmente, a Reggio e al suo territorio il tanto atteso salto di qualità”.