CATANZARO. Il capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha incontrato mercoleì 21 dicembre a Catanzaro i questori di Calabria, Sicilia, Puglia, Campania e Basilicata. L’iniziativa segue altri incontri tenuti da Gabrielli uno nel Nord Italia, l’altro al Centro e sostituisce, nei fatti, il tradizionale appuntamento dei questori italiani con il capo della Polizia. Una scelta, quella di Gabrielli, secondo quanto trapela, dettata dalla volontà di essere più vicino ai territori. Durante l’iniziativa a Catanzaro, tenuta a porte chiuse nel centro polifunzionale della Polizia di Stato del capoluogo di regione calabrese, Gabrielli ha affrontato i temi della sicurezza e della legalità, registrando le esigenze rappresentate dai questori. Organici molto al di sotto di quelli previsti e un parco macchine vetusto. Sono alcuni dei problemi che le segreterie regionali della Calabria e quelle provinciali di Catanzaro dei sindacati Sap e Coisp segnalano in una lettera al capo della Polizia, Franco Gabrielli, che stamane è stato nel capoluogo calabrese per un incontro riservato con i questori dele regioni meridionali. I due sindacati autonomi protestano anche per il mancato incontro con il capo della polizia che era stato prima convocato e poi disdetto per “sopraggiunti impegni” dello stesso Gabrielli. Nella lettera si evidenzia la situazione di Catanzaro, affermando che “il personale soffre in modo esponenziale dei danni del mancato turn over, invecchia inesorabilmente, continua ad espletare servizi di ordine pubblico e di polizia giudiziaria a 50 anni e oltre in misura maggiore di quando ne aveva 20; si sacrifica giornalmente per trovare una quadra ai servizi che piovono dalle più disparate esigenze e deve fare i conti con una Dirigenza che pretende l’ottimizzazione dei servizi a discapito del massacro della forza lavoro”. I sindacati Sap e Coisp hanno aggiunto che “i Commissariati di Polizia presenti sul territorio, quello di Lamezia Terme e quello Sezionale di Catanzaro Lido, nonchè le varie specialità (Stradale, Polfer e Postale) si trovano a combattere una “guerra” contro un antistato che cammina ad una velocità decisamente più veloce di noi”. Il Commissariato di Catanzaro Lido, ad esempio, opera con solo 15 poliziotti, mentre il decreto istitutivo ne prevede 40. “In città – scrivono ancora i sindacati – si sfiora oramai il ridicolo nella rotazione delle autovetture in uso al settore Volanti, sottoposte ad una usura inimmaginabile. Alla stessa stregua sono le condizioni delle autovetture della Polizia stradale di Catanzaro, Soverato e Lamezia Terme. Non meno eclatante è la situazione delle autovetture presso gli uffici investigativi ed il reparto scorte anche se sembra che qualcosa di recente si sia mosso”. Rispetto al Commissariato di Lamezia Terme, si fa rilevare, “è costretto ad operare con mezzi antiquati, con scarse risorse umane e deficienze informatiche non degne del secondo millennio”. Un altro capitolo della denuncia riguarda “l’assenza scandalosa del Distaccamento del Reparto Mobile presso il capoluogo regionale, richiesto a più voci e in tempi diversi – si sottolinea – da queste organizzazioni sindacali, senza alcuna adeguata risposta da parte dell’Amministrazione deputata”. Alle difficoltà della Squadra Mobile si aggiungono, secondo Sap e Coisp, quelle della Digos che non è stata elevata al ruolo di dirigenza distrettuale. Il Sap e il Coisp sostengono di sentirsi “ancora una volta pugnalati alle spalle e traditi dai Governi di turno e non possiamo dimenticare il suo predecessore, fattosi sentire solo per aver dato del “cretino” ad un collega. La nostra Polizia corre su binari diversi, c’è chi si arricchisce e c’è chi è costretto a indebitarsi solo per riuscire nell’intento di dare un’istruzione adeguata ai propri figli. E’ dilaniata da una cultura della “delega”, del demandare ai ruoli inferiori e chi la adotta se ne frega perchè tanto, non facendo e non assumendosi le responsabilità dettate dalla funzione, vivrà in eterno senza problemi. Anzi – concludono – verrà premiato per non aver sollevato problemi.