REGGIO CALABRIA. Il segretario confederale della Cgil di Reggio Calabria-Locri Gregorio Pititto, contesta la scelta del Sindaco e dell’amministrazione comunale di Careri di non contrattualizzare per l’anno 2017 dieci lavoratori precari del Comune. In una nota, il Segretario CGIL, riporta i passaggi di questa triste vicenda che vede protagonista, in senso negativo, l’attuale Amministrazione comunale. Pititto dichiara infatti, che fin dal 1997 l’Ente utilizza lavoratori di pubblica utilità e socialmente utili (LSU/LPU), grazie ai quali è riuscito negli anni ad offrire i servizi ai cittadini in modo puntuale, nonostante i continui tagli dei trasferimenti statali ed il mancato turnover dei dipendenti posti in quiescenza. “Tali lavoratori – continua Pititto – hanno acquisito negli anni competenze e professionalità pur restando, come spesso accade in Italia e nelle nostre terre in particolare, in uno stato di precarietà. Nel novembre 2014, dopo 15 anni, il Governo nazionale prende coscienza di questa forma atipica di lavoro e vi pone rimedio dando la possibilità agli Enti utilizzatori di iniziare un percorso di stabilizzazione attraverso la contrattualizzazione dei lavoratori per tre anni a costo zero. Opportunità raccolta dall’amministrazione comunale di Careri per l’anno 2015 e, dopo un mese di trattative, anche per il 2016.” A fine 2016 accade l’incredibile, il sindaco, – dice – in confusione, annuncia prima la contrattualizzazione di tutti i lavoratori categorie A e B subordinando al demansionamento la contrattualizzazione dei lavoratori con categorie superiori, tranne due, e successivamente dopo la diffida della CGIL, che sollevava dubbi sulla legittimità del provvedimento, comunica prima al consiglio comunale e dopo ai lavoratori che l’anno 2017 avrebbe visto contrattualizzati le sole categorie A e B lasciando senza contratto 10 lavoratori (compresi i due per i quali non era stato chiesto il demansionamento). Pertanto – conclude – l’amministrazione, diversamente da quanto ci si potesse aspettare, decide, di non continuare ad avvalersi delle risorse presenti (come fatto dalle precedenti amministrazioni, commissari prefettizi e commissioni straordinarie), ma di sostituire gli ormai sub precari con personale esterno all’Ente”.