“I dati resi pubblici dalla Banca d’Italia confermano quanto da noi già da tempo sosteniamo: caduta libera dell’occupazione, diminuzione dell’export anche per l’agro-industria (solo l’attuale Assessore all’Agricoltura non si era accorto impegnato in una azione di auto glorificazione), crollo verticale dell’edilizia, flessione del traffico a Gioia Tauro, diminuzione del traffico turistico, caduta dei consumi, rispetto ai quali gli 80 euro non hanno prodotto alcun effetto”. Lo sostiene in una nota la Cgil calabrese. “È un quadro allarmante -aggiunge il sindacato- per la Calabria e il Sud: la politica del Governo non è riuscita ad incidere e invertire questa tendenza, come dimostra la rilevazione della Svimez che è riferita al 2013, mentre quella della Banca d’Italia è riferita al primo semestre del 2014. Di fronte a questi dati i rappresentanti del Governo, impegnati in questa campagna elettorale, vengono a raccontare di effetti “miracolistici” della politica del Governo, in maniera propagandistica e lontana dalla realtà. Anche ieri, a Gioia Tauro, di fronte ad uno “sforzo programmatico” del candidato Presidente, utile materiale per il confronto da arricchire e correggere, e alle proposte avanzate dai diversi operatori del Porto, il Governo ha fatto “scena muta” sulla Zes e su una serie di agevolazioni tariffarie e fiscali da garantire al Porto per competere con i Porti del Mediterraneo e contrastare molti licenziamenti che si annunciano da parte delle imprese portuali. Ma che aspetta il Governo di Renzi a decidere? L’attesa del nuovo Presidente della Regione diviene un alibi, non più accettabile! A conclusione di una campagna elettorale debole e non motivante, propagandistica, stride appunto il contrasto tra “l’attesa escatologica” del “nuovo che si annuncia” e i problemi drammatici che la crisi sta determinando in Calabria. Le ragioni dello Sciopero Generale del 5 Dicembre aumentano, per determinare una svolta nella politica del Governo per il Sud e nella politica regionale per avviare una minima ripresa. Nei giorni scorsi abbiamo lanciato una proposta per i primi 100 giorni della nuova consiliatura che sarà alla base dello Sciopero Generale e delle manifestazioni. C’è poco tempo -conclude la Cgil- e ancora non vediamo chiarezza nelle forze che si candidano al governo!”.