COSENZA. “Lasciare estinguere i dinosauri della politica che hanno consolidato un sistema fondato su accordi e “accorduni””. Lo ha detto Gianluca Callipo, candidato alle primarie del centrosinistra per la presidenza della Regione, nel corso di una iniziativa di Zona Dem. All’incontro, è scritto in una nota, ha partecipato la neo-componente della segreteria nazionale Pd di Stefania Covello, “orgogliosa ed emotivamente presa dalla responsabilità” che Renzi ha voluto affidarle. Orgoglioso, prosegue la nota, si è detto anche Mimmo Bevacqua, fondatore di Zona Dem, per una nomina “che contribuirà a rafforzare la presenza del PD calabrese al livello nazionale, in modo da reinserire la Calabria e le sue problematiche all’interno dell’agenda politica nazionale. Di tale successo va dato senz’altro atto al lavoro del segretario regionale Ernesto Magorno e di tutti coloro che si sono adoperati al raggiungimento del risultato”. Tutti gli interventi hanno rimarcato la fondamentale importanza dello strumento delle primarie. Callipo, è scritto nella nota, ha rivolto un accorato appello alla partecipazione, chiedendo ai suoi un grosso impegno al fine di superare le primarie e “governare la regione. La sfida reale è proprio quella, riuscire a mettere in campo una classe dirigente totalmente nuova, onesta, e priva di collusioni per riuscire, con il buon governo a cancellare 35 anni di scelte sbagliate e dettate da interessi diversi”. I lavori sono stati conclusi da Ettore Rosato, coordinatore nazionale del Pd, “a testimoniare – prosegue la nota – la vicinanza del Pd nazionale e del governo alla Calabria”. Terra, ha sostenuto Rosato, “dalla quale l’Italia deve ripartire. C’è bisogno di rimescolare le carte, soprattutto in Calabria, e c’è bisogno di persone che ne sappiano evidenziare le istanze e che riescano a creare una squadra con idee nuove, appoggiando un candidato giovane. Le primarie rappresentano un momento di scelta – ha concluso – e non di divisione. Callipo non rappresenta un opzione contro qualcuno, ma una alternativa ad una continuità fallimentare”.