“Alla luce dei gravi accadimenti che hanno coinvolto la società aeroportuale Sacal, con l’arresto dei vertici societari e l’inquisizione per gravi reati dell’intero consiglio di amministrazione, giudico prioritario e urgente un intervento da parte del Governo e dal dicastero da te guidato per quelle che sono le vostre competenze, finalizzato a ripristinare condizioni di trasparenza e di minima agibilità democratica”. Lo scrive al ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, il segretario regionale del Pd, Ernesto Magorno. “Ad oggi – continua – solo il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, ha rassegnato le dimissioni dal cda, nel mentre incombono sulla società aeroportuale nuovi e onerosi impegni, a partire dalla gestione degli altri scali calabresi. Da parlamentare – conclude Magorno – giudico improcrastinabile un pronto intervento del ministero, che possa esplicitarsi nel commissariamento del Cda”. Poco dopo che era stata resa nota la presa di posizione di Magorno anche l’avvocato Gaetano Pignanelli, componente del Consiglio d’Amministrazione della Sacal in rappresentanza della Regione, si è dimesso con una lettera al Presidente del Consiglio d’Amministrazione ed al Presidente del Collegio sindacale della società con la quale rassegna “le dimissioni irrevocabili dal Cda della Sacal spa”. Pignanelli spiega nella lettera che le dimissioni sono state presentate per “consentire l’accelerazione delle procedure per il rinnovo degli organi di gestione della Società”. Pignanelli auspica anche che “gli altri componenti valuteranno l’opportunità di analoga iniziativa, per consentire al Collegio Sindacale lo svolgimento delle funzioni di ordinaria amministrazione, per come previsto dalle disposizioni vigenti, nelle more delle decisioni assembleari”. Intanto centocinquantamila euro in contanti sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza e dalla Polizia di frontiera a Massimo Colosimo, presidente della Sacal, la società di gestione dell’aeroporto di Lamezia Terme, arrestato martedì scorso insieme al direttore generale, Pierluigi Mancuso, ed alla responsabile dell’ufficio legale e Affari generali della stessa società, Ester Michienzi. La somma sequestrata é stata trovata, nel corso delle perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme in seguito agli arresti, in una cassetta di sicurezza depositata in un istituto di credito di Catanzaro.Il Procuratore della Repubblica, Salvatore Curcio, ha disposto il sequestro del denaro sussistendo il sospetto che possa essere, almeno in parte, provento dei reati contestati a Colosimo, che vanno dalla corruzione, al peculato, al falso ed all’abuso d’ufficio.