LAMEZIA TERME. Il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, ha iniziato lunedì mattina lo sciopero della fame per chiedere di essere ascoltato “a chiarimento su qualsivoglia atto, provvedimento o comportamento che possa aver destato dubbi su possibili infiltrazioni o condizionamenti da parte della criminalità organizzata”. Nei giorni scorsi la Commissione d’accesso antimafia ha concluso i lavori proponendo lo scioglimento del Comune per condizionamenti della criminalità. L’attività del Sindaco, comunque, malgrado la protesta, non si è fermata. Stamattina, dopo avere espletato alcune questioni nel suo ufficio, ha partecipato alla riunione della commissione consiliare che sta discutendo gli emendamenti al Psc. “Io – ha detto Mascaro – proseguo nella mia attività di sindaco anche se da oggi ho iniziato lo sciopero della fame. L’attività amministrativa deve andare avanti perché ho a cuore l’interesse della mia città e dei lametini”. “Credo che il Consiglio dei ministri deciderà questa settimana e a noi della Commissione antimafia sembra che ci siano tutti gli elementi per arrivare a questa decisione”. Lo ha detto, lunedì mattina a Cosenza Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia, in relazione al possibile scioglimento per infiltrazioni mafiose del consiglio comunale di Lamezia Terme, il cui primo cittadino, Paolo Mascaro, che lamenta di non essere stato ricevuto dalle autorità preposte per discutere dell’ipotesi di commissariamento (sarebbe il terzo in pochi anni per la quarta città della Calabria) ha annunciato lo sciopero della fame per protesta. “So che è stata oggetto di attenzione con la nomina della Commissione di accesso, anche Cassano Ionio – ha detto inoltre Rosy Bindi – e pure Cassano è in una situazione che presenta elementi che possono portare allo scioglimento”.