CATANZARO. Un piano straordinario di investimenti: è la richiesta che i più grandi comuni indirizzano alla Regione per fronteggiare l’emergenza idrica in Calabria. In una conferenza stampa al Comune di Catanzaro, i sindaci del capoluogo Sergio Abramo, di Cosenza Mario Occhiuto, di Vibo Valentia Elio Costa, insieme al presidente dell’Anci regionale Gianluca Callipo, hanno fatto il punto sulla gestione dell’acqua in Calabria, evidenziando le difficoltà anche finanziarie degli enti locali e la necessità di un più forte impegno della Giunta calabrese. “Questa conferenza stampa – ha esordito Abramo – non vuole essere una protesta verso la Regione, perchè il problema idrico è pluridecennale, anche se ci sono risorse ancora ferme, a esempio 10 milioni per l’ingegnerizzazione della rete di Catanzaro non sbloccati da 5 anni, e dalla Regione in questi ultimi tre anni ci saremmo aspettati di più. Come sindaci stiamo pagando un prezzo molto alto, considerando che la situazione non dipende solo dai Comuni, e siamo molto preoccupati perchè i disagi potrebbero aggravarsi. Ho sentito tutti i miei colleghi, tra cui anche il sindaco di Reggio Calabria Falcomatà, che mi ha riferito dei grossi problemi che vivono anche in riva allo Stretto. Insieme all’Anci nei prossimi giorni – ha annunciato Abramo – intendiamo chiedere un confronto alla Regione anche in vista della convocazione dell’Autorità idrica calabrese: siamo pronti a collaborare ma intanto alla Regione – ha aggiunto – chiediamo una puntuale programmazione e chiediamo un piano straordinario di investimenti, di almeno un miliardo, per il servizio idrico da destinare non solo sulla messa in sicurezza della rete esistente. “A mio avviso – ha detto ancora Abramo – sarebbe opportuna una rimodulazione del ‘Patto per il Sud” perchè quello dell’acqua è un tema prioritario e al momento nè la Regione nè la Sorical riuscirebbero a gestirlo al meglio”.- Il sindaco di Catanzaro ha anche replicato alle accuse che gli vengono mosse sulla sua attività di presidente della Sorical otto anni fa. “Ero riuscito a procurare per la Calabria un grosso investimento, da oltre un miliardo, da parte di un fondo nazionale presso il ministero dell’Economia, ma – ha replicato Abramo – non se ne fece nulla perchè la Regione all’epoca non ha mai costituito l’Ato unico. Un vero peccato perchè avremmo ammodernato tutta la rete idrica e la Regione in pratica non avrebbe cacciato un euro. Ho ricordato questo episodio perchè sono stanco di essere contestato su questo aspetto: e ricordo di essermi dimesso dalla Sorical restituendo il mandato all’allora presidente della Regione Scopelliti, che era della mia stessa parte politica”. Anche il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, ha evidenziato i grossi disagi che si riscontrano nella gestione del servizio idrico: “La situazione – ha riferito – è drammatica. Non voglio fare polemiche con la Regione ma negli ultimi tre anni è ulteriormente peggiorata e rischia ancora di aggravarsi con effetti negativi anche sul piano ambientale e sanitario. I Comuni non ce la possono fare da soli, non avendo le risorse adeguate, ma siamo pronti a collaborare con la Regione”. Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Vibo Valentia, Elio Costa, che ha ricordato “le difficoltà del nostro Comune, dichiarato in dissesto nel 2013” e ha sollecitato la costituzione dell’Ato unico regionale sull’acqua. Ha quindi tirato le somme il presidente dell’Anci Calabria Gianluca Callipo: “Nei prossimi giorni – ha spiegato – ci attiveremo per chiedere un incontro con il presidente della Regione e con i vertici della Sorical per proporre soluzioni, per accelerare la spesa delle risorse al momento ferme e per programmare interventi futuri. E’ comunque necessario – ha concluso Callipo – che a livello regionale possa partire il più presto possibile l’Autorità idrica calabrese”. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il presidente del consiglio comunale di Catanzaro Marco Polimeni e gli amministratori di alcuni Comuni della provincia catanzarese, Soveria Simeri, Simeri Crichi e Magisano, che in questi giorni hanno vissuto molti disagi per la rottura di una conduttura idrica.