CATANZARO. Migliaia di persone hanno manifestato nelle principali città calabresi in risposta all’appello di Cgil e Uil che hanno proclamato lo sciopero generale contro le politiche economiche del governo. Buona, secondo le due confederazioni sindacali, l’adesione, con punte altissime in alcuni stabilimenti produttivi. Sono stati migliaia i lavoratori scesi in piazza a Catanzaro per chiedere maggiore attenzione sul tema del lavoro e del disagio sociale che si registra, in maniera ancora più marcata, in Calabria. Il comizio è stato aperto dall’intervento del segretario provinciale della Uil, Benedetto Cassala, con le conclusioni affidate al segretario regionale della Cgil, Raffaele Mammoliti. Nelle loro parole giudizi molto duri sia sul Jobs Act varato dal Governo che sulla legga di stabilità. Temi poi approfonditi rispetto agli effetti che avrebbero sull’economia calabrese. La manifestazione sindacale è iniziata con un corteo partito da piazza Roma e che ha raggiunto Piazza Prefettura. Per questo, si sono registrati notevoli disagi alla circolazione stradale nella zona del centro cittadino. Tutto, comunque, si è svolto regolarmente e senza alcun tipo di incidente. Grande partecipazione anche a Reggio Calabria dove il corteo dei sindacati, cui hanno partecipato un paio di migliaia di persone, è partito da Piazza De Nava e si è pacificamente snodato lungo il Corso Garibaldi, fino a Piazza Duomo, dove si è tenuto un comizio al quale è intervenuto anche l’imprenditore Nino De Masi, con Santo Biondo, segretario della Uil Calabria, e a Franco Nasso, segretario generale della Filt Cgil. A Vibo Valentia un corteo di almeno tremila persone ha attraversato le principali vie della città, da viale Affaccio a via Kennedy per ritrovarsi in piazza Maio dove è stato allestito un palco con gli interventi dei sindacalisti Maria Bruno, segretario regionale della Cgil e Pasquale Barbalaco, segretario provinciale della Uil e di tanti lavoratori. Dalla piazza è stato duramente contestato il “cuore” della riforma sul lavoro voluta dal Governo Renzi ed in particolare la riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. “È illogico ed impensabile – hanno sottolineato lavoratori e sindacalisti – che un lavoratore di un’impresa con più di 15 dipendenti, licenziato con la clausola del “giustificato motivo oggettivo” ovvero della crisi aziendale, si possa rivolgere al giudice per contestare il licenziamento ma anche nel caso in cui il magistrato gli dia ragione non possa poi essere reintegrato nel posto di lavoro”. Da Vibo è quindi partito l’invito rivolto a Matteo Renzi “a non banalizzare le ragioni di sindacato ed a rivedere l’ampia libertà di licenziamento consentita dalle sue riforme che rende tutti precari”. Un migliaio di persone ha sfilato in corteo per le vie di Crotone fino alla piazza del municipio dove era previsto il comizio finale organizzato da Cgil e Uil in occasione dello sciopero generale indetto dal sindacato in tutta Italia. Alla manifestazione hanno preso parte delegazioni di lavoratori del pubblico impiego, dei lavoratori in mobilità e in cassa integrazione, delle società partecipate Akrea ed Akros, circa duecento operai forestali. Sul palco hanno preso la parola i segretari provinciali della Cgil Raffaele Falbo, della Uil Mimmo Tomaino e il segretario confederale nazionale della Cgil con delega alle politiche europee Fausto Durante. A conclusione della manifestazione il concerto dei Carboidrati. Qualche migliaio di persone ha partecipato al corteo dello sciopero generale indetto dai sindacati anche a Cosenza. Pochi gli studenti presenti, ma si è fatta notare la delegazione dei vigili del fuoco del distaccamento di San Giovanni in Fiore, che lamentano una scarsa attenzione per le problematiche specifiche del territorio silano. Assenti gli esponenti dei centri sociali. Tante le bandiere al vento e gli slogan urlati contro il governo, qualcuno anche contro le ultime esternazioni del presidente della Repubblica. Il corteo si è mosso da piazza Bilotti, interessata in questo periodo da lavori di rifacimento, ed è arrivato fino alla prefettura cosentina, dove i leader locali di Cgil e Uil hanno tenuto un breve comizio. Non si è registrato alcun problema di ordine pubblico.