“Carlo Cottarelli ha semplicemente bisogno di più tempo per approfondire alcuni nodi legati alla lista e nessuno ha parlato di rinuncia all’incarico”. E’ quanto hanno fatto filtrare fonti del Quirinale replicando a quanti gli chiedevano se il premier incaricato stesse valutando una sua rinuncia al tentativo di formare un governo. Carlo Cottarelli ieri pomeriggio aveva lasciato il Quirinale senza rilasciare dichiarazioni dopo il colloquio con Mattarella. Il premier incaricato tornerà al Colle oggi. Cottarelli per tutto il giorno ha lavorato nel suo studio alla Camera sul governo ma è ancora nulla di fatto sui ministri. “Stiamo approfondendo alcune questioni sulla lista dei ministri, ma non ci vorrà molto” ha affermato lo stesso Cottarelli entrando alla Camera. Nel corso dell’incontro al Quirinale, il presidente del Consiglio incaricato ha fatto il punto della situazione con il Capo dello Stato che ha deciso di prendere tempo per valutare fino a che punto ci sia convergenza tra le forze politiche per votare entro luglio. L’ipotesi riguarderebbe il voto per il 29 luglio. Intanto il Movimento Cinque stelle torna chiedere il voto il prima possibile. “Il M5s – dice il capogruppo M5s in Aula – non molla, non illudetevi. Anzi, ci state rafforzando ogni giorno di più. Dobbiamo tornare al voto, dobbiamo farlo il prima possibile. E dobbiamo finalmente, dopo quello che è accaduto, segnare il riscatto di milioni e milioni di italiani”. E anche nel Pd si compatta il fronte del voto a luglio. In questo senso si sono espressi pubblicamente Andrea Orlando e Lorenzo Guerini ma, a quanto si apprende, in molti sono d’accordo. Il Pd peraltro sembra andare verso l’astensione sulla fiducia a Cottarelli: “Il Pd – dice Maurizio Martina – sostiene con piena convinzione l’operato del Presidente Mattarella e la scelta di varare un Governo neutrale che porti alle elezioni anticipate. E proprio per rispettare il carattere di neutralità politica del Governo credo che sia opportuno che il PD si astenga sul voto di fiducia. Convocheremo a breve e prima della fiducia la Direzione nazionale e lì decideremo”.