CATANZARO. Sono sette i Centri antiviolenza risultati idonei alla manifestazione di interesse pubblicata dalla Regione per il censimento delle strutture operanti in Calabria. È quanto riporta il sito della Regione, nel quale è pubblicata la graduatoria predisposta dalla Commissione di valutazione appositamente costituita. La manifestazione di interesse era stata decisa dalla Giunta regionale con la deliberazione 539 del 15 novembre 2017, che aveva avviato il censimento dei Centri antiviolenza già operanti sul territorio calabrese e in possesso dei requisiti minimi obbligatori previsti dall’Intesa Stato-Regioni-Province autonome del 2014 “al fine – si legge nel provvedimento dell’esecutivo – di ottenere la mappatura dei servizi, necessaria a una programmazione più efficace e una razionalizzazione dell’offerta in relazione ai fabbisogni”. Le strutture risultate idonee sono: “La casa di Roberta” (Fondazione Roberta Lanzino di Cosenza), Centro antiviolenza “Mondo Rosa” (associazione “Centro calabrese di solidarietà” di Catanzaro), Centro antiviolenza “Fabiana” (associazione “Mondiversi” di Corigliano), Centro antiviolenza “Città solidale” (Catanzaro), Centro antiviolenza “Udite Agar” (cooperativa sociale “Noemi” di Crotone), Comunità accoglienza Onlus Cav Angela Morabito (Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova), Centro antiviolenza (Centro italiano femminile provinciale-Cif Madonna di Lourdes”). Cinque invece i Centri ritenuti non idonei per mancanza di uno o più requisiti previsti dall’Intesa Stato-Regioni-Province autonomie. La fase successiva dell’iter prevede, adesso, il riconoscimento dei Centri antiviolenza idonei mediante rilascio di autorizzazione ed iscrizione all’Albo e conseguente trasmissione dell’elenco al Dipartimento Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’assegnazione alla Regione delle somme previste dalla Programmazione nazionale del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità.