A tre anni dalla liquidazione del Corap: Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl chiedono chiarezza e garanzie per i lavoratori
“Le scriventi OO.SS. esprimono tutto il loro disappunto e la loro preoccupazione sia
per i ritardi e sia per il “trascinarsi” delle procedure relative alla liquidazione coatta
amministrativa del Corap, avviata ormai quasi da tre anni.
Un Consorzio, il Corap, nato nel 2016 dalla fusione delle vecchie Asi calabresi,
lasciato morire lentamente a causa della inerzia e dell’inefficace azione di rilancio
dei vari Commissari straordinari che si sono succeduti nel tempo.
È evidente che 3 anni avrebbero dovuto essere sufficienti per capire come
smistare il patrimonio e il personale. Ma ancora oggi si è in attesa degli atti
conclusivi della procedura concorsuale, che non può più mantenere il peso della
depurazione e della gestione degli agglomerati industriali ormai abbandonati a sé
stessi da troppo tempo e meritevoli di interventi seri e straordinari che solo un
Ente operativo può programmare e realizzare.
Da anni le Segreterie regionali della FP CGIL, CISL FP e UIL FPL Calabria
seguono la vertenza, sollecitando prima l’adozione degli atti e delle decisioni utili
al rilancio dell’Ente e successivamente, constatata la totale assenza di volontà di
risanare il Consorzio, la definizione dell’iter della lca, con la riallocazione sia delle
importanti funzioni affidate al Corap e mai garantite e sia del personale presso la
nuova Agenzia ARSAI o presso altri Enti pubblici. Oggi i Segretari Generali
Baldari, Giordano e Bloise chiedono a gran voce chiarezza sul destino dei
lavoratori, che hanno il diritto di sapere quale sarà il loro futuro
professionale e soprattutto come e dove saranno riutilizzati, richiamando al
riguardo, il contenuto dell’art. 15, c. 1, del D.L. n. 98/2011 convertito dalla
Legge 15 luglio 2021 n. 111. E chiedono di conoscere i tempi previsti per
l’erogazione degli emolumenti arretrati dal 2019, costati lacrime e sudore ai
lavoratori (ed alle rispettive famiglie) che, pur non pagandosi, hanno
garantito all’Ente le proprie prestazioni.
È paradossale che dopo l’istituzione dell’ARSAI, avvenuta con e la legge regionale
n. 23 marzo 2024, n. 16, la Regione Calabria continui a mantenere nel Corap in
Lca sia i dipendenti che le funzioni da traferire al nuovo Ente. E appare ancora più
paradossale il fatto che la dirigenza continui ad agire come se il Corap non fosse
stato posto in liquidazione.
Lo stesso ragionamento vale per il servizio idrico e depurativo, se Sorical ed
Arrical sono pronte ad accogliere gli impianti con i relativi dipendenti.
A questo punto, la domanda sorge spontanea: per quale motivo la Giunta
regionale non da piena attuazione alla delibera n. 431 della seduta del
07/08/2024 – Trasferimento beni e funzioni del Corap in Liquidazione Coatta
Amministrativa?
Capitolo a sé è la gestione delle relazioni sindacali. Nonostante le numerose
richieste formali di attivare un tavolo di confronto in Cittadella regionale con
l’assessore al ramo e il Commissario straordinario pro tempore, nessun confronto
è stato mai attivato negli ultimi anni, con grave pregiudizio delle legittime
aspettative dei Dipendenti.
In sostanza una gestione di assoluta inconcludenza e indifferenza di cui tutti i
decisori politici e amministrativi si sono resi responsabili nel tempo e che si è
concretizzata nell’ennesima occasione perduta di investire su un Ente che
avrebbe potuto e dovuto risollevare le sorti del sistema economico calabrese”.