Sergio Abramo insiste: “Catanzaro esprima il candidato alla presidenza della Regione”

CATANZARO. “Dico alla politica di destra e di sinistra di Catanzaro di svegliarsi e di non fare liti che danneggiano la città”. Lo ha affermato il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, intervenendo in Consiglio comunale, con riferimento alle prossime elezioni regionali. “Nel momento in cui – ha proseguito – come Catanzaro siamo primi nella gestione dei rifiuti stiamo svolgendo il ruolo del capoluogo di regione, ed è l’amministrazione comunale, e non il centrodestra o il centrosinistra, che ne esce bene. Può anche non essere Sergio Abramo il candidato presidente alla Regione, ma Catanzaro vuole svegliarsi e capire che è stata tenuta fuori in questi anni, capire che – ha sostenuto Abramo – come capoluogo siamo stati fortemente penalizzati? Basti vedere i dati delle delibere e delle determine della Regione e rendersi conto della ripartizione dei fondi regionali. È un fatto gravissimo quello che sta accadendo sul tema della sanità, il mancato sblocco di 300 milioni perché è ferma la legge sull’accorpamento delle aziende ospedaliere della città. Perché non si discute di questo anche in un Consiglio comunale ad hoc?”. Il sindaco ha poi osservato: “Le mie lamentele servono a dire alla politica di destra e di sinistra di Catanzaro di svegliarsi e di non fare liti che danneggiano la città. Soprattutto, quando ci riprenderemo la città, quando sarà il momento in cui destra e sinistra si mettono d’accordo su alcune questioni importanti? Se c’è, a Catanzaro, qualcun altro candidato alla presidenza della Regione, bene, facciamolo uscire, ma – ha rilevato Abramo – non possiamo abdicare a priori da queste riflessioni, altrimenti non parteciperemo nemmeno a una trattativa sul futuro di questa città, su come sono stati gestiti e suddivisi i fondi regionali in questi ultimi anni e su come si riequilibra la distribuzione delle risorse con gli altri territori. A questo serve aprire il dibattito e proporre Catanzaro come candidatura. Che può venire come non può venire, ma, se non apriamo il dibattito, daremo per scontato che altri si riuniscono, fanno operazioni di potere anche all’interno degli stessi partiti, e decidono le candidature senza pensare a come gestire la Regione e – ha concluso il sindaco di Catanzaro – a come riequilibrare tutto quello che è stato tolto alla città capoluogo di regione”.

 

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