Accorato appello dei Direttori delle Unità Operative al generale Pezzi: “Salvi la Fondazione Campanella”

Accorato appello dei Direttori delle Unità Operative al generale Pezzi: “Salvi la Fondazione Campanella”

CATANZARO. “Mai come in questo momento, a poche ore da un incontro dei soci fondatori con il notaio per la liquidazione della Fondazione Campanella, la sua nomina è a noi estremamente gradita e offre un barlume di speranza. Lei è per noi l’unico riferimento concreto dopo il silenzio assordante di
una politica che non ha saputo o non ha voluto trovare soluzioni per la salvezza del Centro Oncologico, una delle poche realtà regionali con una mission istituzionale ben definita”. Lo scrivono, in una lettera aperta al neo-commissario per la sanità, gen. Luciano Pezzi, i direttori delle Unità operative della Fondazione Tommaso Campanella, Rosario Cardona, Giuseppe Cascini, Patrizia Doldo, Salvatore Merola, Michele Morelli, Ermenegildo Santangelo, Pierosandro Tagliaferri, Pierfrancesco
Tassone, Tiziana Vitagliano e Fulvio Zullo. “Ma veramente – proseguono – il Centro oncologico alla
Calabria non serve? Non servono tutte le sue risorse tecnologiche, come l’unica PET/TAC regionale o le sofisticate apparecchiature di diagnostica molecolare per i tumori uniche nel panorama del Sud d’Italia? Non serve l’unica divisione di chirurgia toracica? Non serve tutta l’esperienza dei suoi operatori professionali che hanno erogato in questi anni migliaia di prestazioni oncologiche? Non serve l’expertise dei ricercatori che in questi anni hanno guadagnato riconoscimenti internazionali e hanno costruito in Germaneto una realtà oggi ampiamente riconosciuta? Tutto questo veramente non serve a una Calabria umiliata dall’emigrazione perenne e dalla psicologica sudditanza verso il Nord? Se tutto questo, in cui abbiamo sempre creduto e per cui abbiamo operato, non serve alla politica regionale, siamo sicuri che invece possa interessare a lei comeCommissario della Sanità di questa sfortunata Regione. In questi anni siamo sicuri ha ben conosciuto, accanto ai problemi anche la qualità e la determinazione dei tanti giovani brillanti che rappresentano la vera anima della Fondazione. Siamo sicuri, caro generale Pezzi, che lei vorrà intervenire per fermare il pericoloso processo di liquidazione che a breve potrebbe avere inizio e che invece possa offrire una nuova speranza e una nuova prospettiva a un’Istituzione considerata scomoda dalla politica ma che possiamo definire con una punta di orgoglio di valore culturale e sociale, avendo nei nostri Pazienti i primi Testimoni del nostro operato”. “Confidiamo – conclude la lettera – in un suo urgente intervento e siamo pronti a dare tutto il nostro impegno per un assetto della Fondazione sostenibile e in piena coerenza con i fini Istituzionali”.

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Giuseppe Soluri