Crisi idrica a Cosenza: i Carabinieri negli uffici della Sorical e del Comune

COSENZA. I carabinieri della Compagnia di Cosenza, assieme ai colleghi del Gruppo Forestale di Cosenza si sono recati nella sede provinciale Sorical e nell’ufficio tecnico del comune di Cosenza e nei quattro serbatoi gestiti dalla società che riforniscono di acqua il capoluogo e la provincia. Scopo dell’iniziativa è quello di acquisire documentazione contrattuale e compiere campionamenti sulla salubrità dell’acqua. L’attività, coordinata dalla Procura della Repubblica di Cosenza e seguita personalmente dal procuratore Mario Spagnuolo e dall’aggiunto Marisa Manzini, scaturisce dalla perdurante crisi idrica che da qualche tempo affligge la città di Cosenza. “In merito all’acquisizione da parte dei carabinieri, questa mattina a palazzo dei Bruzi, della documentazione che regola il rapporto tra il Comune di Cosenza e la Sorical, l’Amministrazione comunale precisa che gli uffici preposti hanno naturalmente fornito massima collaborazione e che tale operazione è simultanea all’azione propulsiva indirizzata da tempo dal sindaco Mario Occhiuto a risolvere le problematiche sulla mancanza d’acqua in città”. É quanto si afferma in una nota dell’ufficio stampa del Comune di Cosenza. “Si tiene a ricordare – si aggiunge – che l’Esecutivo Occhiuto ha sempre manifestato massima attenzione al problema atavico della carenza idrica sul territorio e si e pertanto attivato su più fronti. Contestualmente alle note ordinanze e ai numerosi solleciti che riguardano le competenze sul servizio della medesima Sorical, quella Occhiuto è la prima Amministrazione che dal 2011 in poi ha messo mano a una rete idrica ‘colabrodo’, con interventi di nuove costruzioni di una parte consistente di rete nella zona più sofferente a ovest della città, allacciando così un quinto degli utenti. Successivamente, la Regione Calabria ha preteso di firmare un accordo di programma per cui la stessa Regione si sarebbe dovuta occupare della ricerca e riparazione delle perdite nelle reti idriche della città di Cosenza, così come nelle altre città capoluogo. Giova ricordare che era quindi la Regione a dover realizzare gli interventi e non il Comune, appunto, ma non è riuscita neanche ad iniziare i lavori perdendo i finanziamenti del Por 2017/2013. L’Amministrazione Occhiuto ha continuato in ogni caso le ordinarie attività di ricerca perdite e la loro conseguente riparazione, intercettandone in media 250 l’anno. Il rischio è che tali interventi di ricerca e riparazione perdite vengano pagati due volte con risorse pubbliche”. “Obiettivo principale del Comune – è detto ancora nel comunicato – è quello di garantire il fabbisogno d’acqua giornaliero ai cittadini, senza sprechi. Per questo motivo l’Amministrazione comunale ha ripetutamente richiesto alla Sorical una portata che non sia media e complessiva di un periodo (come Sorical vorrebbe), bensì, secondo il verbale sottoscritto, una portata minima costante giornaliera, che soddisfi le esigenze dei cittadini per l’igiene e la salute pubblica, considerando anche la presenza sul territorio di strutture sanitarie e di istituti scolastici. Finora, però, come più volte denunciato pure a mezzo stampa, l’Amministrazione comunale non ha ottenuto dati precisi sulla portata minima quotidiana (in pratica: non serve fornire più acqua in determinanti giorni, perché questa potrebbe andare sprecata). Non si può evitare di ribadire che in alcune fasi le notevoli criticità relative alla carenza idrica dipendono dalla drastica riduzione di fornitura della Sorical che, com’è noto, avviene non solo nella città di Cosenza ma anche in altri Comuni serviti dalla stessa società”. “L’attività di approfondimento che oggi è stata attuata dalle forze dell’ordine per meglio chiarire eventuali responsabilità – conclude il Comune di Cosenza – è dunque accolta con grande fiducia e apprezzamento”.