Acquisizione dell’Acquedotto dei Laghi di Sibari: il Tar dà ragione al Comune

Acquisizione dell’Acquedotto dei Laghi di Sibari: il Tar dà ragione al Comune

Il Tar della Calabria -sezione prima- riunito in composizione collegiale Giancarlo Pennetti (Presidente), Francesco Tallaro (Consigliere) e Domenico Gaglioti (Primo Referendario, Estensore), nella camera di consiglio del 4 settembre, con ordinanza pubblicata il 5 settembre, ha rigettato il ricorso presentato dall’Associazione Laghi di Sibari per l’annullamento previa sospensione dell’efficacia della Deliberazione della Giunta Comunale n. 179 del 25.07.2024 recante “Acquisizione coattiva dell’impianto di potabilizzazione e della rete distributiva del complesso turistico dei Laghi di Sibari” e dell’Ordinanza sindacale n. 119 del 25.07.2024 recante in oggetto: “Sistema Idrico Integrato (S.I.I.). Acquisizione coattiva dell’impianto di potabilizzazione e della rete distributiva del complesso turistico dei Laghi di Sibari” validando e legittimando, nei fatti e nel merito, l’operato del sindaco Giovanni Papasso e dell’amministrazione comunale da lui guidata. Il Tar, nell’ordinanza, ha evidenziato che “il pregiudizio paventato da parte ricorrente è da ritenersi sostanzialmente privo di attualità; costituisce un dato meramente apodittico ed indimostrato che l’eventuale passaggio delle opere al Comune -o eventualmente al soggetto gestore del servizio idrico regionale- nelle more della trattazione del merito, comporti un nocumento all’impianto e alla salute pubblica; è da ritenersi carente, in capo a parte ricorrente, un pregiudizio attuale e concreto caratterizzato dalla gravità e dall’irreparabilità, ragion per cui, nel bilanciamento degli interessi in campo, risulta prevalente l’interesse pubblico a non pregiudicare l’acquisizione pubblica delle opere in questione anche a fini delle attività manutentive e gestionali e quindi nell’ambito della gestione del servizio idrico integrato regionale, anche con riferimento ai connessi interessi di salute pubblica”. Il sindaco di Cassano all’Ionio, Papasso, informato del risultato, ha espresso viva soddisfazione e nel commentare l’ordinanza del Tar ha ribadito che l’operato suo e dell’amministrazione comunale non ha nessun retropensiero politico. Tutto quanto ha soltanto la necessità di rendere pubblico il ciclo delle acque sull’intero territorio comunale anche in ossequio delle disposizioni di Arrical, società costituita dalla Regione Calabria per la gestione di acqua e rifiuti che, come si ricorderà, ha incaricato la Sorical per la gestione del ciclo delle acque nell’intera regione a cui, sempre per ordine di Arrical stessa, entro sei mesi dall’emissione del decreto devono essere trasferiti gli impianti”. Papasso, sempre per quanto fatto in questi anni, ha confermato che il Comune di Cassano all’Ionio intende ribadire la propria potestà istituzionale sull’intero territorio comunale e, di conseguenza, anche sul territorio dei Laghi di Sibari.

 

 

 

 

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