Alter (FdI): “Cresce la protesta dei medici del Suem1182”

Alter (FdI): “Cresce la protesta dei medici del Suem1182”
“A distanza di una settimana dalla nostra denuncia sulla vicenda della richiesta di restituzione da parte dell’Asp di Catanzaro delle indennità aggiuntive percepite tra il 2010 e il 2019 dai medici convenzionati con il Suem 118, notiamo con grave rammarico che la dirigente Gestione Personale Convenzionato Dott.ssa Matozzo sta proseguendo con le procedure, minacciando il recupero coattivo”. Così Alter, circolo di Fratelli d’Italia.
‘Con nota del 15 luglio – dice il circolo – ai medici è stato comunicato che “con la mensilità di Luglio 2020 si procederà al recupero dell’indennità (punto 29 AIR 2006) corrisposta nelle giornate di ferie che vanno dal 2010 al 2018” e che “nel caso in cui il rapporto lavorativo dovesse cessare per le rimanenti rate bisogna effettuare un bonifico per come comunicato già in precedenza. In difetto si procederà al recupero coattivo. Considerata la carenza di personale medico nel Suem 118, per i medici le ferie sono state sempre ridotte al minimo, ma se si considera un periodo di otto anni è evidente che gli importi da restituire sono elevati. Inutile rimarcare – continua – che se tale indennità è stata percepita dai medici illegittimamente, a pagarne il debito dovrebbe essere chi ha avviato questo genere di procedura, non i medici che hanno svolto il proprio lavoro a beneficio dell’Asp. Non si può pensare che il ‘buco nero’ creato nel corso degli anni, tanto che l’azienda è stata commissariata, possa essere risanato con i risparmi dei medici. Pari diritti contrattuali e conformità di paga devono essere attuate per tutte le Aziende sanitarie della Calabria. Pertanto ci chiediamo – incalza Alter – come mai un medico convenzionato percepisca circa mille euro in meno di un medico dipendente, nonostante svolga la stessa tipologia di lavoro usurante, e come mai se l’indennità aggiuntiva per i medici dell’ASP di Catanzaro è stata bloccata, i colleghi di Reggio Calabria e di Cosenza continuano a percepirla. Mentre i medici hanno dato mandato agli avvocati di opporsi alle richieste dell’Asp, con diffida all’azienda dal procedere al prelievo dalla busta paga del mese di luglio, il personale – conclude il Circolo di Fratelli d’Italia – è in stato di agitazione, valutando ulteriori e più determinate forme di tutela”.

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