Archeologia a Catanzaro, museo numismatico riapre con 8.000 reperti

Archeologia a Catanzaro, museo numismatico riapre con 8.000 reperti

 

CATANZARO. Torna all’antico splendore il museo numismatico di Catanzaro. Una raccolta di valore inestimabile, composto da migliaia di monete di epoche diverse, custodito nel rinnovato Museo Archeologico e Numismatico March di Catanzaro, ospitato nella pregevole Villa Margherita. Uno “scrigno” che racchiude anche reperti preistorici provenienti da tutta la provincia e che il prossimo sabato 28 ottobre saranno illustrati dall’archeologo Alessandro Russo che ha curato il restauro ed è responsabile del nuovo allestimento del Museo. L’appuntamento è fissato per le 11,30 ed è inserito nella sezione “La Calabria al centro” del Festival d’Autunno, che ha inteso mettere in rilievo le bellezze della regione, riscoprendo anche dei luoghi storici di Catanzaro. Il March, che in epoche passate richiamava studiosi da tutta Italia (il Re Vittorio Emanuele III, appassionato della materia, volle visitarlo) è stato restituito alla città in tutto il suo splendore lo scorso anno dopo un intervento di ristrutturazione programmato dalla Provincia di Catanzaro che lo gestisce. Nella collezione monete di rame, d’argento, d’oro, medaglioni medievali e moderni provenienti da diverse collezioni. Negli espositori sono raccolte monete della Magna Grecia, della Sicilia, dei Brettii, delle città greche e brettie della Calabria (Caulonia, Consentia, Crotone, Hipponion – Valentia, Locri Epizefiri, Medma, Noukia, Petelia, Reggio, Terina). E, ancora, monete romane, monete bizantine, monete normanne e sveve. Nella sala “B” il visitatore potrà scoprire collezioni che documentano – dall’età preistorica a quella tardo-antica – le ricerche archeologiche nell’allora Provincia di Catanzaro dalle quali emergono la raccolta di Giuseppe Foderaro di oggetti preistorici di provenienza da varie realtà calabresi e che è costituita da circa 800 pezzi; i ritrovamenti di Crichi, Tiriolo, Scolacium, Petelia; di alcuni reperti provenienti dal territorio di Catanzaro tra i quali sono da ricordare alcuni bolli laterizi, il gruppo di brocchette tardo antiche (VI-VII secolo d. C.) e cinque bolli di piombo databili fra il VI e il XII secolo. Chiudono il percorso espositivo tre teste marmoree di provenienza sconosciuta, i due esemplari in bronzo del cosiddetto “Cavaliere di Petelia” (frammento di una statua equestre rinvenuta negli ultimi decenni dell’800 nella località Pianete di Strangoli ed attribuita al ricco latifondista locale Manio Megonio Leone del II sec. d.C.), e il bellissimo Elmo di Tiriolo degli ultimi decenni del IV secolo a. C. “Sarà una visita affascinante – spiega Antonietta Santacroce – perché l’archeologo Russo, da grande studioso delle collezioni esposte, saprà fornire una puntuale ricostruzione storica dei vari reperti custoditi in questo piccolo ma importante museo, forse più conosciuto dai turisti che dai catanzaresi stessi. Ecco perché, in linea con le altre iniziative programmate nella sezione “La Calabria al centro”, ritengo che questa possa essere un’ottima opportunità per scoprire questo luogo della memoria molto suggestivo”. “La ricerca archeologica a Catanzaro”, questo il titolo dell’evento, è il penultimo appuntamento della XV edizione del Festival d’Autunno che si concluderà il prossimo 17 novembre al Teatro Politeama con lo straordinario concerto di Vinicio Capossela. L’artista farà tappa nel capoluogo con il tour “Ombre nell’inverno”, già sold out in diverse città italiane. Per l’acquisto del biglietto è possibile rivolgersi alle prevendite abituali sparse in tutta la Calabria, sul sito del Festival all’indirizzo www.festivaldautunno.com e sul circuito TicketOne (www.ticketone.it).

 

desk desk