Autonomia, Biondo (Uil): “Sabato in piazza a Cosenza per sostenere le ragioni del no”
“Sabato saremo in piazza a Cosenza per sostenere le ragioni del No all’autonomia differenziata. Lo faremo perché per prima ha capito i rischi che si celano dietro una riforma mascherata, dietro l’intento della Lega di allargare i divari già esistenti fra il Nord ed il Sud del Paese. Scenderemo in piazza, chiamando alla mobilitazione le calabresi ed i calabresi, perché questo progetto, contro il quale siamo scesi in piazza a Catanzaro il 12 dicembre del 2022, non vuole che le tasse pagate dalle calabresi e dai calabresi possano essere utilizzate per far crescere i servizi in Veneto e depotenziare l’offerta degli stessi sul territorio regionale”. Lo afferma, in una nota, Santo Biondo, segretario generale dell’Uil Calabria. “Il progetto Calderoli, poi – aggiunge Biondo – va contro ogni richiesta dell’Europa. In questo progetto di autonomia differenziata, su cui punta in modo particolare la Lega, si continua a non voler discutere della parte della Carta costituzionale, che è di più interesse per le regioni del Sud: perequazione, tassazione locale, definizione, appunto, dei Livelli essenziali delle prestazioni. Per questo saremo in piazza e per questo sposiamo appieno e rilanciamo l’appello contro l’autonomia differenziata e per l’unità del Paese e ne riconosciamo i punti determinanti: un rinnovato ruolo dello Stato, la revisione del ‘regionalismo’ ed il rafforzamento istituzionale della rete dei Comuni e delle amministrazioni locali; il rafforzamento e la perequazione della spesa sociale in sanità, nell’istruzione, nei servizi sociali, nelle infrastrutture e per l’ambiente; la difesa ed il rafforzamento dell’istruzione e della scuola pubblica, fondamento della cittadinanza attiva. E ancora: il rafforzamento e la difesa della salute come diritto individuale e come interesse collettivo, un adeguato finanziamento del Servizio sanitario nazionale come presidio per condizioni di vita eque e dignitose su tutto il territorio nazionale; il potenziamento, la manutenzione e la gestione delle reti infrastrutturali per le comunicazioni (fisiche e digitali) e per la difesa idrogeologica, la cura e la rigenerazione degli ambiti e dei territori degradati”. “E, infine, politiche ad hoc – sottolinea il segretario generale della Uil calabrese – per l’occupazione, per i servizi pubblici, per combattere lo spopolamento e l’abbandono delle Aree Interne e favorire la ‘restanza’ delle comunità rurali”.