Autonomia, Calderoli: “Non voglio cambiare ma attuare la Costituzione”
“Questa volta mi sono messo in testa non tanto di cambiare la Costituzione ma di attuare quello che c’è scritto all’interno della Costituzione”. Lo ha detto il ministro per gli Affari Regionale e le Autonomie Roberto Calderoli in tema di autonomia differenziata. “Nel 2015 ho cercato di cambiare la Costituzione e quella riforma fu votata quattro volte dal Parlamento ma il referendum popolare bocciò la riforma costituzionale – ha spiegato -. Questa legislatura si è aperta con l’intervento della senatrice Segre che disse: ‘Questa Costituzione va attuata’ e io questa volta mi sono messo in testa non tanto di cambiare la Costituzione ma di attuare quello che c’è scritto all’interno della Costituzione e, se nell’articolo 5 si parla dell’unità ma anche del riconoscimento della promozione delle autonomie territoriali, io ho la volontà di attuare sia l’uno che l’altro ma definendo i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale. Io mi sono stufato di vedere principi sacrosanti scritti sulla Carta e mai realizzati da nessuno”.
“Sono venuto in Calabria il 2 gennaio invitato dal presidente Occhiuto e dalla giunta calabrese e avevo portato un progetto che sostanzialmente era l’autonomia differenziata ovvero quello che è previsto nell’articolo 116 della Costituzione – ha aggiunto Calderoli -. In quell’occasione ho avuto una visione di quella che poteva essere l’opportunità dell’autonomia differenziata perché il fatto che una Regione gestisca una materia non rappresenta un handicap per quella Regione o per le altre che non l’hanno richiesta, ma rappresenta un qualcosa in più che posso esercitare perché purtroppo lo Stato ha dimostrato di spendere poco e in alcuni casi male o di non spendere affatto. E quindi se Regioni, Province e Comuni sono in grado per il principio di sussidarietà di erogare servizi ad un livello più vicino al soggetto che dovrà fruirne, ben venga”.