Battaglia contro l’Autonomia differenziata, da Irto appello anche ai parlamentari del centrodestra
“I parlamentari meridionali del centrodestra non siano indifferenti alle parole sull’autonomia differenziata del cardinale Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, e dei vescovi calabresi Checchinato e Savino. La coscienza di tutta la politica deve rivolgersi, indipendentemente dalle appartenenze, all’eguaglianza nei diritti, alla cancellazione delle ingiustizie sociali e al bene di ogni persona”. Lo afferma, in una nota, il senatore del Pd Nicola Irto, segretario regionale del partito in Calabria. “Ho detto più volte -aggiunge- che l’autonomia differenziata è un colpo micidiale ai diritti: toglie risorse al Sud per portarle al Nord ed ai poveri per darle ai ricchi. Ora anche la Chiesa ha preso posizione e chiaramente al di fuori della dialettica politica. Il cardinale Parolin ha chiesto se valga la pena portare avanti il disegno di legge sull’autonomia differenziata, dato il divario esistente tra il Sud e il Nord. Monsignor Checchinato ha esortato a non schierarsi dalla parte dei ricchi e monsignor Savino ha invitato a rompere il silenzio, a non avere paura”. “Mi auguro – dice ancora Irto – che la coscienza dei colleghi parlamentari del centrodestra prevalga sulle ragioni di partito e sugli equilibri della loro coalizione. Perché in questo caso è molto più importante l’eguaglianza e la giustizia sociale nel nostro Paese, che deve crescere nella parità e nell’unità dei cittadini”. Anche il gruppo regionale del Pd annuncia battaglia, ad ogni livello, nei confronti della riforma di Roberto Calderoli. Il gruppo richiama anche “l’appello rivolto dall’arcivescovo di Cosenza-Bisignano Gianni Checchinato ai parlamentari del Sud che hanno votato a favore dell’autonomia differenziata. Non è la prima volta -aggiungono i consiglieri dem- che la Chiesa prende posizione contro una riforma che vuole premiare le ricche Regioni del Settentrione e aumentare le differenze con il Sud del Paese, creando cittadini di seria e di serie B. Non sono più tollerabili ambiguità e supini ‘obbedisco’ agli ordini di scuderia per meri interessi elettorali. In discussione -affermano ancora i dem- ci sono diritti fondamentali come salute, istruzione, mobilità che non possono essere diversificati a secondo dalla Regione in cui si è nati”.
Intanto De Luca si rivolge anche ad Occhiuto
“Mi auguro di trovare in questa battaglia al mio fianco anche i colleghi delle regioni meridionali che hanno governi diversi da quello della Campania. Penso alla Basilicata, alla Calabria e alla Sicilia, spero partecipino a una battaglia che è sui contenuti e non su basi ideologiche”. Lo ha detto il governatore campano Vincenzo De Luca presentando le iniziative messe in campo dalla Campania alla base di una mobilitazione straordinaria contro il disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata. “Il mio appello – ha proseguito De Luca – è rivolto a tutti quelli che hanno a cuore la Nazione e contro quella che considero una truffa politica. Non è la mia battaglia, ma è di tutto il Sud. Al premier Meloni dico che non può più andare in tv spendere la parola Nazione perché la nazione esce distrutta da questa riforma”. Non manca l’ironia sul Pd in passato giudicato troppo tenero sul punto: “Ieri per la prima volta – sottolinea il governatore – in occasione del question time, dai banchi dell’opposizione è stato sollevato un problema concreto, ho avuto i brividi”.