Bimba violentata nel Vibonese, arrestato il nonno

Bimba violentata nel Vibonese, arrestato il nonno

Avrebbe per anni abusato sessualmente della nipotina, minacciandola di morte se avesse parlato. La Squadra Mobile di Vibo Valentia ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere -emessa dal gip del Tribunale di Vibo, Francesca Del Vecchio- nei confronti di un 69enne di un paese del Vibonese al centro di una torbida storia venuta alla luce solo grazie all’intuito di una maestra (che ha conquistato la fiducia della bambina di 11 anni) e poi di una psicologa della Polizia di Stato. Il nonno avrebbe picchiato la nipotina, costringendola a subire continuamente atti sessuali tremendi, provocandole pure delle emorragie. L’uomo si sarebbe recato a prendere la nipotina a scuola conducendola in luoghi isolati per qui abusarne sessualmente. L’indagato non avrebbe frenato i propri impulsi neanche in presenza delle sorelle più piccole della vittima o della madre. La mamma della bimba ha confermato le accuse nei confronti del suocero solo dopo essere stata convocata dalla Polizia e ha consegnato come prove alcuni video conservati sul telefonino del padre della bimba. Per il Gip ci si trova dinanzi a fatti “di straordinaria gravità e violenza dai quali si evince un perpetrarsi, costante e reiterato, di abusi a danno della piccola, tutti drammatici, ma alcuni caratterizzati da sconcertante gravità e inspiegabilmente tenuti nascosti dalla compagine familiare sino alla denuncia dell’insegnante”. Sulla vicenda è intervenuto anche Antonio Marziale, sociologo, presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori. “La pedofilia è un crimine contro l’umanità, debole e indifesa. Appurata la verità dei fatti, questo signore dovrebbe trascorrere il resto dei suoi giorni in galera. Il fatto che ha 70 anni non deve costituire motivo di attenuante”, ha detto Marziale. “Sarebbe il caso -ha aggiunto il sociologo- che nel momento in cui lo Stato italiano si preoccupa di differenza di genere e tutela delle donne, anche la lotta alla pedofilia assumesse caratteri prioritari nell’agenda politica, perché nel nostro Paese così non è. Spero -ha concluso- che il nonno pedofilo non sia mandato a casa con qualche attenuante, perché il reato che ha commesso è fra i più gravi e orrendi che un uomo possa perpetrare”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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