Calabria in zona rossa, Abramo: “Il percorso per uscire dall’emergenza è ancora lungo e difficile”
“Il ritorno della Calabria in zona rossa ricorda a tutti noi quanto sia ancora lungo e difficile il percorso per uscire definitivamente dalla pandemia, lasciarsi una volta per tutte alle spalle questo dramma che ha toccato praticamente ogni famiglia e i danni, economici e sociali, che continuano a mettere in ginocchio le persone”. Lo afferma, in una dichiarazione, il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo. “Dopo mesi trascorsi fra zona gialla e arancione, sento pertanto il dovere di ricordare ai miei concittadini – prosegue Abramo – di rispettare ancora di più le prescrizioni sul distanziamento e sull’uso dei dispositivi di protezione individuale, di evitare gli assembramenti e di tenere sempre alta l’attenzione. Senso di responsabilità è ciò che chiedo a tutti, giovani e non, per tornare il prima possibile in una situazione migliore, altrimenti non oso immaginare cosa possa significare, per l’economia del nostro territorio, un altro lungo periodo di chiusure degli esercizi commerciali. Spero, ovviamente, che la campagna vaccinale aumenti presto la propria incisività. In questo senso le rassicurazioni ricevute nello scorso fine settimane dal genere Figliuolo e dal capo della Protezione civile Curcio mi danno fiducia perché possono trasformarsi in uno stimolo concreto, e in un supporto ulteriore, alle azioni che Regione e Asp stanno attuando”. “In attesa dell’arrivo dei vaccini, per cui l’hub regionale dell’Ente Fiera sarà senz’altro un validissimo strumento – sostiene ancora il sindaco di Catanzaro – lavorare sulla prevenzione è fondamentale. Per questo, anche considerando il rientro della Calabria in zona rossa, ritengo siano state assolutamente valide, purtroppo, le previsioni, sull’aumento dei contagi e sulla saturazione dei posti letto negli ospedali, che ho ricevuto dall’unità operativa Igiene e Salute pubblica dell’Asp e che sono state alla base dell’ordinanza sulla sospensione delle attività didattiche in presenza nelle scuole. Siamo nel bel mezzo della terza ondata e potremmo uscirne solo con un’altra prova di coesione e unità nel rispetto delle prescrizioni e delle leggi. Più stringiamo i denti, prima ce ne tireremo fuori”.