Sappe: una vera polveriera il “minorile” di Catanzaro

Sappe: una vera polveriera il “minorile” di Catanzaro

CATANZARO. Nel carcere minorile di Catanzaro due detenuti hanno messo in subbuglio tutta la struttura e tentato di innescare una rivolta, non concretizzatasi solo perchè gli altri reclusi, in quel momento, erano chiusi nelle stanze. Lo denuncia il Sappe. “Si tratta di detenuti magrebini, entrambi maggiorenni -affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Damiano Bellucci, segretario nazionale – che si sono prima rifiutati di entrare in cella e poi hanno provocato un incendio nella sezione. Solo dopo diverse ore e con l’aiuto di tutto il personale, compreso quello libero dal servizio, è stato possibile riportare l’ordine nel carcere. Uno dei due detenuti è stato tratto in arresto e successivamente trasferito nel carcere di Siano, dopo essere stato sottoposto alle cure del pronto soccorso, a causa di atti di autolesionismo. Il carcere minorile di Catanzaro – sottolineano i due sindacalisti – ormai è diventato una vera e propria polveriera, poichè custodisce la maggior parte dei detenuti problematici provenienti da molti altri istituti d’Italia, in modo particolare da Milano, struttura temporaneamente chiusa, per lavori di ristrutturazione. Purtroppo, aver consentito ai detenuti maggiorenni di restare fino a 25 anni nelle strutture per minori è stato un grave errore politico, poichè tale decisione non risponde a finalità rieducative adeguate, ma soltanto a logiche conservative di una realtà, quella minorile, che andava invece inglobata nel Dipartimento per adulti, con enorme risparmio di risorse economiche, umane e materiali”.

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